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ZUCCOTTI E STADI (seconda parte)

Si prosegue analizzando la gestione della Carrarese, attraverso dati pubblici e articoli della stampa locale. Con i beni estimati a fare (ancora) capolino.

Dopo aver descritto situazioni e interessi che gravitano attorno ai Marmi (che siano dello Stadio o del Bettogli, ndr) il focus si sposta proprio sulla società che gestisce la Carrarese Calcio e sugli elementi – fisici e non – che la compongono.

La Carrarese Calcio 1908 s.r.l.

Gualtiero Edgardo Magnani

Ad oggi, la Carrarese Calcio 1908 s.r.l. ha 47 addetti ed ha un capitale sociale di 10.000 Euro. Questo capitale è al 91% del professor Gualtiero Edgardo Magnani. Il prof Magnani è espressione degli industriali, e viene scelto come persona “di prestigio, riconosciuta in città a livello sportivo e culturale, per ricoprire ruoli onorifici all’interno del nuovo assetto”.

Angelo Zubbani

Fa specie quel 91%, che cozza con quanto dichiarato alla stampa il 30 dicembre 2016 riguardo l’assetto societario nascente. In quell’articolo venivano tessute le lodi dell’allora sindaco Angelo Zubbani per aver salvato la Carrarese. E fa strano pure che proprio Zubbani si sia dovuto accollare una società – seppur supportata dagli industriali del marmo da sempre –  sull’orlo del fallimento. Dopotutto, il tornaconto politico era un’ipotesi verosimile ma dagli esiti potenzialmente incerti. Specie contando il bassissimo indice di gradimento verso l’ex sindaco PSI, a pochi mesi dalle Comunali 2017.

Fabio Oppicelli
Iacopo Pasciuti

Tornando alla Carrarese Calcio 1908 s.r.l., il CDA è costituito da nomi più o meno conosciuti. Primo fra tutti il presidente Fabio Oppicelli, che il 20 giugno 2017 sostituisce l’industriale Manrico Gemignani.
Segue il segretario generale – e attuale AD – Iacopo Pasciuti, le cui cronache riportano la squalifica cui fu sottoposto due anni fa quando al termine di una partita “si introduceva indebitamente negli spogliatoi; al richiamo di un addetto federale rivolgeva allo stesso una frase offensiva e minacciosa”.

Franco Brizzi

Poi c’è Franco Brizzi, vicepresidente della SRL, industriale definito “pioniere” del marmo ed ex vicino (di cava) dei Gemignani; e infine il consigliere Lorenzo Cabani, dipendente della Bruno Lucchetti Marmi & Graniti SRL di Massa (di proprietà del presidente di Confindustria di Massa Carrara Erich Lucchetti, ndr).

Il collegio sindacale della Carrarese Calcio 1908 è formato invece da professionisti che lavorano sia nel marmo che nelle partecipate del Comune di Carrara.

Il presidente è infatti Alessandro Gambini, legale rappresentante della C.M.M. srl, una ditta specializzata nell’estrazione di marmo di tipo Calacatta Carrara.
Seguono poi i sindaci effettivi dott.Roberto Rossi e il dott. Massimiliano Lencioni (commercialista e fondatore della Studio Lencioni e Associati – Dottori Commercialisti e Revisori Locali). Appare inoltre il dott. Davide Benedini, commercialista e revisore contabile, consulente presso il Consorzio Zona Industriale Apuana (ZIA).
Infine la dott.ssa Elena Violi, già sindaco effettivo della Progetto Carrara oltre che sindaco supplente di Cermec e Apuafarma.

Gli antefatti, ovvero cos’era successo prima

La Carrarese Calcio 1908 SRL, come ben riportato sui quotidiani di allora, fu definita un’operazione da capitani coraggiosi. Zubbani creò la società insieme a Salvo Zangari (già patron della Pro Sesto, ndr) salvo cederla poco dopo a chi di dovere, come si è visto sopra. La creazione della srl era funzionale ad acquisire – tramite asta – ciò che rimaneva della vecchia società che gestì la squadra fino al 2016, la Carrarese Calcio s.r.l. (senza la dicitura “1908”, ndr).

La storia è nota, e se ne parla qui. Già nel 2010 la squadra dovette essere salvata tramite una cordata cui partecipò il portiere carrarese Gianluigi Buffon insieme a Maurizio Lucarelli (padre dei calciatori Alessandro e Cristiano, ndr) e Maurizio Mian (ex presidente del Pisa, ndr). E soltanto due anni dopo Buffon e la sua famiglia divennero unici proprietari del club, fra il giubilo collettivo della tifoseria.
L’amore per la squadra comincia a incrinarsi nel 2015, quando Buffon decide di cedere il 70% all’imprenditore romano Raffaele Tartaglia. Tartaglia non trova le condizioni promesse, litigando con Buffon.

Il resto poi è storia, con la Carrarese Calcio s.r.l. che fallisce l11 marzo del 2016. Il Tribunale Federale della FIGC interviene e condanna Tartaglia a 3 anni di inibizione e 20mila euro di multa perché “ritiene che le condotte del Presidente Tartaglia abbiano concausato il dissesto della Società e se anche risultassero impegni inadempiuti del socio di minoranza o debiti extra bilancio, siano state comunque idonee ad aggravarlo contribuendo in modo rilevante al fallimento”.

Vengono condannati anche l’ex direttore sportivo e membro del CDA Sandro Federico (un anno di inibizione e 6mila euro di multa) e l’ex membro del CDA ed attuale consigliere comunale PD Cristiano Bottici (4 mesi di inibizione e 3mila euro di multa) che ricorre in appello “non per la pena che mi è stata inflitta che è poca cosa quanto per il principio di non sentirmi responsabile”.
Successivamente la Corte Federale d’Appello a Sezioni Unite ha annullato le sanzioni per Federico e Bottici, riducendo quella per Tartaglia a 1 anno e 6 mesi di inibizione e 10mila euro di ammenda.

Carrarese Marmo s.r.l. SB, la società nella società

Tornando alla società attuale, Magnani è dunque socio di maggioranza al 91%. E il restante 9% a chi appartiene? A un’altra società, la Carrarese Marmo s.r.l. SB. Questa società ha sede legale nelle immediate vicinanze dello stadio, con un capitale sociale di 10mila euro equamente ripartiti tra due soci.

Il primo è l’industriale del marmo Roberto Graziani, che aveva portato avanti l’operazione di salvataggio della Carrarese insieme a Manrico Gemignani (a capo di Gemignani & Vanelli e Sa.Ge.Van., ndr) e altri big del marmo con il supporto del commercialista Lucio Boggi (una nostra vecchia conoscenza del quale si è parlato qui, qui, qui e in molti altri articoli),staccando un assegno di 122mila euro e consegnandolo all’ex sindaco Zubbani (i cui rapporti con il Graziani sono balzati alla cronaca per un’intercessione al Pronto Soccorso del NOA di Massa al fine di per poter far saltare la fila all’industriale del marmo, ndr).

Volpi Holding

Il secondo nome è quello di Stefano Della Santina, dottore commercialista coinvolto nel famoso crac della Holding Volpi in quanto detentore delle scritture contabili delle società che facevano capo al Volpi stesso. Accusato dalla procura di aver accompagnato il costruttore edile agli incontri con un altro imputato fornendo consigli «per la realizzazione del piano», venne poi assolto nel 2017 per non aver commesso il fatto.

Segue poi il CDA della Carrarese Marmo il cui presidente è Jacopo Vanelli, CEO e amministratore delegato della Figli Gemignani & Vanelli s.r.l. e già segretario della Sa.Ge.Van. Vanelli è conosciuto per le indagini che lo hanno interessato riguardo le violazioni della legge fiscale relative al 2012 oltre che per i suoi interessi riguardo la questione dei beni estimati.

Gianni Tognoni

Consigliere unico è poi l’avvocato Gianni Tognoni dello studio legale Menchini e Associati dell’avv. Sergio Menchini, candidato sindaco alle comunali di Massa del 2018 e sostenitore al ballottaggio del collega avv. Francesco Persiani di centrodestra. Tra l’altro, Menchini è un nome ricorrente fra i legali che difendono gli interessi delle 22 ditte che si sono presentate dal giudice Puzone per i beni estimati. Tognoni compare anch’egli nelle cronache relative al crac Volpi oltre che nel salvataggio dell’Hotel Michelangelo ad opera dei “big” del marmo e nel passaggio delle quote fra la Marmi Carrara e i Bin Laden (operazione della quale abbiamo parlato qui, ndr).

Guarda caso… I beni estimati

Appare dunque evidente quanto gli assetti societari della Carrarese siano permeati dal marmo. Ed elencando nomi e ruoli, viene fuori un altro aspetto – quello dei beni estimati – nel quale industriali del marmo e Comune di Carrara si stanno scontrando a tutto campo.
Carrarese, Stadio dei Marmi, Bettogli, beni estimati. Dagli interessi che vi sono dietro, c’è quanto basta per fare qualche ragionamento.
E trarne qualche conclusione.

continua…

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