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CON NICOLETTA, PER LIBERARE TUTTE E TUTTI

Sabato 11 gennaio si terrà la manifestazione a sostegno di Nicoletta Dosio, arrestata e incarcerata a 73 anni per le sue lotte in difesa della Val di Susa.

L’arresto di Nicoletta Dosio

Non si può rimanere indifferenti di fronte all’arresto di Nicoletta Dosio. Una signora anziana e pacifica, una professoressa di 73 anni, accusata di un fantomatico reato risalente al lontano 2012. Ed è strano che accada adesso, in un momento di grande attenzione dell’opinione pubblica verso i temi sostenuti proprio da Nicoletta.

La Dosio è in prima linea da anni contro l’ecocidio della Val di Susa: una mangiatoia per l’Ndrangheta, una prevaricazione verso un intero territorio. La militarizzazione della Valle ha davvero raggiunto limiti intollerabili: centinaia di ettari recintati a filo spinato delimitano i cantieri della Tav. Cantieri fermati più volte dalla Procura per infiltrazioni della criminalità organizzata, oltre che per le proteste di tutti gli abitanti della Val di Susa.

A volte ci si dimentica che si parla di terreni coltivati, agricoli o boschivi, di proprietà degli stessi residenti della Valle. E la libertà di vivere terre e montagne viene loro privata con la violenza, da 30 anni. Violenze verbali se non fisiche, decenni di presenza di forze dell’ordine in tenuta antisommossa. A nostre spese ovviamente, in un clima da coprifuoco fascista. Motivi che rendono condivisibili e legittime tutte le loro battaglie portate avanti finora.

In un Paese dove le mafie governano l’economia, i mafiosi (come Berlusconi, ndr) governano e – seppur condannati – non hanno fatto un solo giorno di carcere. Per aver manifestato pacificamente dissenso con uno striscione, e per aver fatto perdere qualche centinaio di euro ad Autostrade spa (che a noi tutti ha fatto perdere ben altro, ndr) senza aver arrecato alcun danno a carico della collettività, Nicoletta si vede inflitta una pena sconsiderata. E che ha il sapore della ritorsione, da parte dello stesso Stato che appunto protegge i mafiosi di cui sopra.

Questi, e molti altri, sono i validi motivi per essere presenti a Torino per la manifestazione del movimento No Tav domani sabato 11 gennaio 2020.
Di seguito il comunicato che volentieri riceviamo e condividiamo.

E’ dal 30 dicembre che Nicoletta si trova in carcere, dal 18 Giorgio e Mattia. Qualche mese prima era toccato a Luca che dovrà usufruire del  regime di semilibertà con fortissime restrizioni.

Questa è solamente la fotografia ad oggi di una situazione che il Movimento No Tav continua a denunciare da anni: decine di processi, centinaia di indagati e condannati, anni di galera dati come se fossero noccioline, misure di prevenzione, fogli di via, sospensioni della patente per “mancanza dei requisiti morali” ecc… sono solo una parte delle azioni messe in campo dalla questura, dalla procura e dal tribunale di Torino per provare a sfiancare la lotta No Tav e le altre lotte sociali del territorio.

Condanne assurde con pene gonfiate a piacimento e senza i benefici di rito come la condizionale anche per chi è incensurato.

Da tempo sulla vicenda della Torino Lione la politica di qualsiasi colore ha perso, grazie alla nostra resistenza, e ha lasciato mano libera alla magistratura che lavora con metodo a colpirci individualmente per cercare di spaventare tutti e tutte.

E bene ricordare che nel caso di Nicoletta e di altri 11 notav, le condanne commutate sono pene altissime, senza benefici e nella maggior parte dei casi verso persone che reggevano uno striscione o parlavano ad un megafono.

Richieste esagerate fino ai 3 anni di reclusione, passate a 1 per Nicoletta e 2 per gli altri, come se fossimo ad un’asta.

A breve si potrebbero aprire le porte del carcere per gli altri No Tav ed è per questo che Nicoletta ha fatto questa scelta, dura, consapevole e coraggiosa per togliere il velo ad un sistema marcio, forte con i deboli e accondiscendente con i forti, dove la legalità non è giustizia.

Il Tav lo vogliono solo più la mafia e lo stato e non è un caso che le ultime inchieste svelino come le mafie, tramite la politica, dicano “di continuare con i lavori del Tav”, un sistema collaudato evidentemente per scambi di potere e favori.

Nicoletta con i suoi 73 anni, rappresenta bene il nostro movimento, che conta restrizioni della libertà di ogni genere per persone che vanno dai 16 agli oltre 80 anni di età, perché nessuno qui ha mai abbassato la testa, o si è mai arreso.

Al contrario, sappiamo di essere dalla parte della ragione e vogliamo portare alla fine questa vicenda che sempre più si configura come un vero e proprio ecocidio, un disastro per la nostra terra e un dolo per il denaro pubblico, sottratto alle vere priorità del Paese.

Il mondo a cui aspiriamo è ben diverso da quello voluto e difeso da chi ci incarcera e ne gioisce, sperando di zittirci: sappiamo che tutto questo non accadrà perché insieme a noi, uomini e donne in tutto il paese, che abbiamo incontrato nelle tante lotte dal nord al sud Italia, non rinunciano a lottare consapevoli che solo così sarà possibile un vero cambiamento.

E’ per questo che invitiamo ogni realtà singola o collettiva  a partecipare alla grande manifestazione No Tav che abbiamo deciso di organizzare sabato 11 gennaio a Torino.

Solo lottando sarà possibile liberare tutte e tutti!

Ci vediamo a Torino! Ore 13,30 Piazza statuto

Chiunque volesse esprimere direttamente sostegno a Nicoletta, può farlo scrivendole al seguente indirizzo:
Casa Circondariale Lorusso e Cutugno
Via Maria Adelaide Aglietta, 35, 10149 Torino TO

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