lunedì, Settembre 9, 2024
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A BOGGI, UN TIPO DISINTERESSATO

Nel Consiglio Comunale di mercoledì, su un’inattaccabile ed incontestabile posizione del consigliere De Pasquale riguardo la richiesta di ritiro della concessione di escavazione a chi – di fatto – non ha rispettato i “patti”, l’amatissimo e “disinteressatissimo” consigliere Lucio Boggi ha provato a replicare con una “tristissima” solfa sulla “pietà” per i posti di lavoro di cavatori e famiglie.

Lucio Boggi
Lucio Boggi

 

Dunque.
Ma metti te che il sindaco Zubbani – come primo cittadino garante del rispetto e dell’applicazione delle leggi “tutte” – si degnasse un giorno di piena autonomia dal giogo di sudditanza che lo attanaglia, e ritirasse l’autorizzazione alla coltivazione (visto che ne ha facoltà e ce n’è abbondante ed evidente ragione), gli operai potrebbero solo giovarne.
Vedete: gli operai, con la loro liquidazione (a cui andrebbero incontro) potrebbero costituire una cooperativa ed il Comune potrebbe farli “coltivare” attraverso un rilascio della concessione al nuovo soggetto appena costituitosi, eliminando quindi la possibilità ai cittadini di Carrara di vedere orde di cavatori e famiglie affamate a bussare alle porte dei carraresi, magari disoccupati, tutti i giorni affamati come cani, come in un film di “altrissimi” tempi (per dirla alla Luca Ragoni, ndr).

Dunque.
Facendo due conti, coloro che ci rimetterebbero sarebbero solo i “famosi e generosi” padroni di cava. Un pugno di persone, rispetto alla popolazione. E loro, un pò di soldini, se li saranno messi via?
Per favore, “consigliere” Boggi, dica di sì.
Nuovi orizzonti si schiudono all’intelligenze ed alla difesa del “bene comune”, alla protezione dell’ambiente che ci ospita; la smetta di “far chiedere l’elemosina” conto terzi ai nostri cavatori.

Pensi che bello.
Una cooperativa di cavatori che rispetta le leggi e la sicurezza, che assume più personale, che versa regolarmente il dovuto al comune, che lavora solo sotto i 1200 metri per 6 ore mezza di orario – magari coadiuvata da un pool competente che indichi come e dove si può cavare – mentre di pari passo un amministrazione non più vetusta e crepuscolare dedica (finalmente) un regolamento al mondo del marmo, e sviluppa finalmente un turismo ad hoc.

Consigliere Boggi, si capisce che per lei questo si definisca ‘impossibile” ma è invece il futuro imminente, reclamato dal passato e dal presente.
Si arrenda a se stesso. Le sue paure si stanno incarnando come nel peggiore degli incubi. Vedrà, dopo si renderà conto che comunque sarà rimasto umano, come dopo le “migliori terapie”.

#alvoredurata

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