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RESOCONTO COMMISSIONE POLITICHE SOCIALI, CASA ,SALUTE. MARTEDI 17 FEBBRAIO 2015

Apre il Presidente Boni, dicendo che quindici giorni fa è stato richiesto un incontro sull’alluvione. Sarà presente il dr Tamburi titolare del conto corrente della Caritas che ci dirà quanto è stato donato. C’è inoltre, la dirigente Tommasini che ci aggiornerà, sulle varie raccolte dei privati di cui il Comune ancora non sa nulla.
Prende la parola la dirigente al sociale Tommasini , a proposito di fondi da un buona notizia, il prefetto Gabrielli comunica che ci sono ancora fondi per l’alluvione, darà mandato al dr Melara che, andrà a determinare quanto verrà dato al Comune di Carrara.
Si tratta di un fondo straordinario che sarà dato a coloro i quali si siano dovuti allontanare dalla propria abitazione a causa dell’alluvione.
Saranno più precisamente 600 euro al mese per nucleo famigliare, che arriveranno a 800 se, nel nucleo in oggetto, vi siano disabili o diventerà di 300 euro se il componente del nucleo famigliare sia solo uno.
Il beneficio durerà fino a che la casa sarà di nuovo dichiarata disponibile e comunque, per non più di sei mesi e non oltre la scadenza dello stato di emergenza. E’ stato fatto un censimento e si è arrivati ad avere le schede di 25 persone che sono state mandate alla Regione Toscana. Il problema è che questa misura verrà attuata a fine percorso, cioè una volta avuta l’approvazione della Regione Toscana. L’importo dei 600 euro (800/300) sarà indipendente dal reddito della famiglia e verrà erogato a fronte dell’ordinanza di evacuazione e del porta a porta dei tecnici del Comune tramite il quale si è ricostruita la situazione.
Dalla nostra indagine emerge che 13 abitazioni a tutt’oggi sono ancora inagibili, con conseguente allontanamento dalle abitazioni stesse di 23 nuclei famigliari.
Altre 16 abitazioni sono parzialmente inagibili comunque anche in queste non vi è ancora la possibilità di rientrare ad abitare. Il giorno dal quale si comincerà a contare sarà ovviamente il 5 novembre per coloro i quali, da subito abbiano provveduto a trovarsi una sistemazione alternativa autonomamente. Per i coloro i quali invece siano stati sistemati negli alberghi, pagati dal Comune, partirà dal giorno in cui sono usciti dagli alberghi per raggiungere una sistemazione alternativa alla propria abitazione . La cifra che noi abbiamo ritenuto adeguata e quindi abbiamo richiesta è di 200.000 euro.
I numeri delle famiglie sopraelencati fanno riferimento alle famiglie che al 30/01/2015 fossero ancora fuori di casa.
Interviene Scattina e chiede visto che si sta parlando di PERSONE colpite dall’alluvione e non di abitazioni, di quantificare precisamente quante persone sono effettivamente ancora fuori di casa.
La dirigente Tommasini fa una chiamata e chiede di fare un conteggio in questo senso, le persone ancora fuori di casa sono 58.
Interviene ancora il presidente Boni e chiede a che punto sono i controlli sul contributo di solidarietà e se è stata riscontrata qualche anomalia, come si vocifera.
La dirigente Tommasini parte dall’inizio, la Regione Toscana con la legge 70 ha erogato per Carrara, Lucca e Grosseto 5 milioni di euro.
Appena saputo del decreto di attuazione è stato fatto lo sforzo di impegnare la somma il più in fretta possibile. I requisiti sono stati stabiliti dalla Regione Toscana.
Il primo requisito necessario era quello di avere un Isee inferiore o uguale a 36.000 euro.
Il secondo requisito necessario era avere abitazione stabile e abituale, quindi non necessariamente essere residenti.
La Regione ha stabilito poi non fosse possibile dare ad ognuno, una cifra che superasse i 5000 euro.
Il Comune ha ricevuto 566 domande e visto che i soldi erano molti, è stato deciso di evadere ogni domanda con il massimo della cifra possibile (5000 euro). Riguardo ai controlli, dall’ultimo giorno della consegna delle domande a quello dell’erogazione sono passati 12 giorni nei quali il Comune ha fatto tutti i controlli del caso. Da questi controlli 18 domande sono state respinte o perchè superavano il tetto Isee o perchè la l’abitazione non è stata ritenuta stabile e abituale..
Agli esclusi è stata fatta comunicazione per via scritta..
Ci siamo adoperati perchè i soldi venissero erogati il prima possibile e con l’aiuto delle banche siamo riusciti ad erogarli prima di Natale.
Altro obbligo dell’amministrazione è quello della trasparenza quindi la lista dei nomi di chi ha preso il contributo è stata pubblicata sul sito del Comune.
A questo punto, alcune persone si sono presentate in Comune, alcune dall’Assessore stesso e con senso civico (cit. testuale) hanno segnalato le persone che, a loro avviso, avrebbero usufruito del contributo pur non avendone diritto.
Come già detto, i controlli in questo senso, vengono sempre effettuati, abbiamo cercato di individuare le segnalazioni, tramite la guardia di finanza che per legge deve controllare il 10% delle domande. L’altro controllo è più delicato, va sul penale, si tratta di falso ideologico, dichiarazione mendace che un cittadino fa per godere di un contributo di cui non ha diritto, a sfavore di altri cittadini. Abbiamo quindi riscontrato che che nello stesso nucleo famigliare sono stati richiesti due contributi in virtù di due cognomi diversi (genero/nuora persone anche molto conosciute_ cito ancora testualmente- suocera/genero).
Abbiamo individuato anche i conviventi e questo solo grazie alle segnalazioni dei cittadini che li hanno denunciati..
Bonni interviene chiedendo se tutto sia stato spiegato bene ai cittadini.
La dirigente spiega che il modulo per il contributo di solidarietà e la scheda B per la segnalazione dei danni erano tutti alla circoscrizione di Marina. Dice di credere alla buona fede della gente e può essere che alcuni abbiano fatto più domande anche perchè molti amministratori di condominio hanno distribuito vari moduli, alcuni ancora dell’alluvione del 2008.
Interviene la Bienaimè a proposito della questione delle pertinenze, molte persone non sanno che un andito condominiale non è una pertinenza. C’è chi, accortosi dell’errore, ha subito restituito i soldi (precisamente, per ora 5 persone).
La dirigente Tommasini dice che avendo lei girato Marina di Carrara per rendersi conto della situazione insieme al geom. Fazzi, in una strada della zona rossa, hanno suonato ad un campanello, in quella casa hanno trovato delle persone a fare lavori quindi hanno chiesto se tra loro ci fosse il signor x beneficiario del contributo di solidarietà,gli è stato riposto di no, quindi hanno chiesto se fossero i titolari dell’impresa che stava facendo i lavori, ancora no. Alla fine si è scoperto che il beneficiario del contributo di solidarietà arriva da un paese ligure ed è in casa di riposo da anni. In questi casi comunque, il Comune non può sanzionare, ci si è presi la briga di chiamare a casa e qualcuno che ha restituito, immediatamente i soldi ( 5 persone). Le domande improprie ammontano a circa il 10%.
Il presidente Boni chiede al dr Tamburi quanti soldi ci sono sul conto della Caritas. Il dr Tamburi ,dopo aver raccontato come erano stati gestite le donazioni (500.000 euro ndr) nel 2012 in cui la Caritas si era limitata a fare da ‘cassa’ su segnalazione e in stretta collaborazione con l’amministrazione, dichiara che, ad oggi, sul conto ci sono 10000 euro donati dalla General Electric e 3000 donati dai suoi dipendenti, in totale circa 13000 euro.
Altri circa 13000 sono sul conto del Comune.
Il dr Tamburi chiede, nel caso in cui arrivassero donazioni più ingenti, quale sarà l’intenzione dell’amministrazione.
Conserva risponde che, solo sulla base delle reali entità, si potranno stabilire le linee di condotta.
La dirigente Tommasini dice di avere già fatto alcuni incontri con Ferri e il commercialista Andreani e proprio oggi pomeriggio, si vedranno e consegneranno l’elenco degli elettrodomestici già donati, in modo da distribuire equamente quelli che sono arrivati da Ingolstadt ed evitare che ci siano doppioni.
La Bienaimè interviene ribadendo che ci sono stati esempi di volontari, che hanno collaborato anmarina-di-carrara-2che con le ditte di prodotti edili per avere prezzi vantaggiosi, visto che i materiali antiumido sono molto costosi, in questo senso, suggerisce che con circa 25000 euro si potrebbe comprare molto materiale.
Interviene un cittadino, Nicola Rapisarda, sottolinenando che la gente che ha sbagliato a richiedere il contributo di solidarietà lo ha fatto in buona fede. E’ bene che si sappia che anche chi ha avuto solo il garage allagato poteva fare domanda, l’ha fatta e nel pieno della legalità. Probabilmente non è stato spiegato bene agli sportelli. Bisognerebbe fare chiarezza sia su questo aspetto, che sulla differenza tra contributi pubblici e privati.
Interviene Angelo Dell’amico portando ad esempio il comune di Figline Valdarno che, all’inizio del 2014 diede un contributo di solidarietà a seguito di un’alluvione. Fu previdente e chiese di compilare, oltre la domanda di richiesta dei 5000 euro, anche il modello B in cui si dichiarava l’entità dei danni e chiedeva in allegato una copia dell’Isee del richiedente.
Rispetto all’elenco degli elettrodomestici, ribadisce che visto che tutti stanno facendo capo all’amministrazione forse, in futuro tutti vi facciano capo fin dall’inizio.
L’Assessore Andreazzoli chiude sul discorso del contributo di solidarietà dicendo che si è perso di vista l’obiettivo, a causa delle precedenti esperienze, ci premeva dare i contributi alle famiglie il più presto possibile. C’è stata una volontà forte di basare tutto sull’autocertificazione al fine di velocizzare l’erogazione del contributo stesso.

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