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LA FINE DI UNA “CROCE VERDE” (prima parte)

La Croce Verde di Fossola verrà sciolta il 21 settembre prossimo. Nell’onorare la memoria di quest’associazione al servizio dei carraresi per oltre 57 anni, verranno analizzati gli aspetti che hanno portato a questo inglorioso epilogo.


croce verde
Simbolo “storico” della SVS Croce Verde di Fossola

 

Oggi vogliamo raccontarvi l’epopea della Croce Verde, storica associazione di volontariato, operante nei servizi socio-sanitari e presente da oltre 50 anni nel territorio carrarese.
La Croce Verde, oggi, non esiste più. Qualcuno avrà letto sui giornali il triste epilogo, ma difficilmente i più saranno a conoscenza dei motivi che hanno portato a questa ignobile fine.

Per poterli comprendere a fondo, bisogna andare indietro nel tempo e partire dal lontano anno 2000. A Carrara comanda la giunta Segnanini, con un assessore al bilancio come Fabio Felici (ora presidente di IMM, ndr) e un assessore al turismo e sociale come Luca Ragoni (ora presidente del Consiglio Comunale e fresco disoccupato da Gaia s.p.a., ndr). La SVS Croce Verde è un fiore all’occhiello per la città: 15 lavoratori qualificati, volontari motivati e preparati, un parco automezzi all’avanguardia e circolante dentro e fuori la provincia di Massa e Carrara. I servizi sociali non mancano, così come i servizi funebri, vero pane quotidiano per l’associazione. I dipendenti sono parecchi, e tutti regolarmente retribuiti. A capo della Croce Verde c’è un ex ragioniere della concorrente Pubblica Assistenza, Massimo Poletti, e come responsabile amministrativo c’è Alberto Mariani (gestore col Poletti dal 2003 del Dancing “Divina” di Vezzano Ligure, ndr).

Alberto Mariani
Alberto Mariani
Massimo Poletti
Massimo Poletti

In quegli anni l’associazione è in continuo fermento per le molteplici attività nel territorio, fra le quali spicca l’acquisizione della gestione del ristorante della Caravella attraverso la società “Marina Park” della quale Mariani prende la carica di presidente. Ma il deus ex machina è sempre lui, il Poletti.
L’associazione di volontariato, le feste di volontariato. Soldi, tanti soldi. E fatture relative alla Marina Park che vengono addebitate alla Croce Verde. Dapprima non gli si da peso, anche perché il sistema – tutto sommato – funziona: tutti lavorano, tutti vengono retribuiti, e l’unico aspetto che realmente interessa è il lustro dell’associazione che si consolida nel tempo. Qualcosa comunque non torna, ci sono troppe fatture “strane” prese in carico dalla Croce Verde.

Paolo Sabbioni
Paolo Sabbioni
Claudia Volpi
Claudia Volpi

E’ da questo momento in poi che, nel nostro racconto, fa capolino un volontario di vecchia data, Paolo Sabbioni. Insieme alla moglie e ad altre persone, organizzano una serratissima campagna denigratoria interna con il fine di defenestrare il Poletti, riuscendo infine nell’intento. Con la cacciata di Poletti, subentra come presidente l’avvocato Claudia Volpi, e di lì a poco viene intrapresa una causa con l’ex presidente e con il Mariani (rimasto in quanto dipendente, ma in seguito cacciato dallo stesso Sabbioni) per appropriazione indebita e scritture di verbali di assemblee con falso. Poletti, trascinato in tribunale, viene poi prosciolto da ogni accusa, mentre la Croce Verde è costretta a rifondere i danni subiti dagli imputati.

Siamo nel 2003. Segnanini ha lasciato il posto di sindaco a Giulio Conti, un industriale del marmo. L’assessore al territorio è il futuro sindaco Angelo Zubbani, mentre l’eterno vicesindaco è sempre Andrea Vannucci.
Nel nuovo consiglio vengono insediati la Volpi come presidente, Bruno Tonlorenzi (volontario) come vice presidente, il Sabbioni, Pier Luigi Bessi (attualmente dirigente comunale alle attività produttive), il dott. Paolo Bertolini, il ragioniere Mauro Ceccatelli, e Lilly Viviana.

Agas Baldi
Agas Baldi

Ceccatelli spinge affinché la Croce Verde rompa i ponti con la Federazione delle Pubbliche Assistenze (una sorta di joint venture fra l’associazione e la Pubblica Assistenza di Carrara per le onoranze funebri e i servizi cimiteriali), poiché non ci vede i giusti margini di guadagno, affidando il servizio ad Agas Baldi, titolare delle Onoranze Funebri Apuane (della quale Ceccatelli è socio, ndr). “Se andiamo per questa direzione, ci guadagnamo di più”, afferma il consigliere. E così avviene.
Il Bessi, in completo disaccordo con l’operazione (lui stesso la definisce “insensata”) si dimette dall’incarico dopo pochi mesi.

I servizi funebri girano, ma stranamente la Croce Verde comincia a indebitarsi. Soprattutto con l’INPS, per quanto riguarda i contributi dei propri dipendenti: semplicemente, non vengono versati. In tutto questo, l’eminenza grigia del periodo è proprio il Sabbioni. Pur non ricoprendo ruoli chiave all’interno dell’associazione, si può dire che comandi lui. E con lui si avvia una gestione sostanzialmente disastrosa, dove vengono rifiutati servizi con la ASL (riducendo di conseguenza le entrate) e dove vengono svendute letteralmente le ambulanze nuove, al fine di creare liquidità. Sfruttando la logistica della Croce Verde, e con l’aiuto della moglie, egli imbastisce una cooperativa di assistenza domiciliare con una ventina di badanti, quasi tutte straniere.
I conti continuano a non tornare, e i debiti si fanno sempre più importanti. Anche le badanti stesse iniziano a vantare crediti per stipendi non pagati. Nel marasma generale, la presidente Volpi si rende finalmente conto della gravità della situazione, e nelle successive assemblee viene sciolto il consiglio. Sabbioni e la moglie vengono allontanati una volta per tutte, ma il danno ormai è fatto.
La presidente Volpi rimane, ma il consiglio viene “rinnovato”: Tonlorenzi vice, Ceccatelli, Bertolini e la new entry Matteo Lombardi (volontario).
Nel frattempo si arriva alla totale mancanza di liquidità. La dimostrazione più avvilente si palesa nelle tredicesime, che non vengono pagate ai dipendenti

Luca Ragoni
Luca Ragoni
Lucio Boggi
Lucio Boggi

E’ in questo frangente che sbucano due personaggi ormai conosciuti al nostro pubblico: il già citato Luca Ragoni e il commercialista Lucio Boggi. L’esponente della “fu” Margherita si spreca in parole, promette, invita a cena, assicura un interessamento sincero alla questione. Peccato che sia in piena campagna elettorale: passate le elezioni e assicurato il proprio posto fra gli scranni di piazza 2 giugno, le sue promesse diventano come quelle dei marinai. Presto fatte, presto dimenticate.
E a questo punto entrano in gioco i sindacati, la CISL per l’esattezza, nella persona di Andrea Figaia. La sigla in questione appoggia la proposta del Boggi di creare un nuovo consiglio, e di conseguenza la decisione viene accettata di buon grado dai dipendenti, sempre più preoccupati del destino della Croce Verde, nonché del proprio.
Boggi presenta dunque il “dream team” che salverà l’associazione, anche se qualche dubbio rimane: fondamentalmente, certi elementi non si sono mai visti prima. Come presidente viene calato dall’alto Andrea Tarabella (carrarese trapiantato a Milano e tornato per l’occasione), come vice viene designato l’avvocato Bruno Marsili (vicino alla CISL), e come consiglieri Massimo Graziani (rappresentante sindacale, amministrativo di Gaia), Alessandro Diamanti (socio con Boggi di un studio commercialisti, ndr), Marcello Damico e Giulia Lazzarotti. Un consiglio ben rappresentativo, non c’è che dire.

Andrea Tarabella
Andrea Tarabella

Per l’acquisizione di servizi e per poter accedere a lavori in appalto, viene creata la cooperativa PEGASO, mentre viene tolta la convenzione ad Agas per i funerali. Agas prova a vantare qualche centinaio di migliaia di euro di crediti da parte dell’associazione, assicurando di non aver più nulla a cui pretendere se fosse rimasta la convenzione, ma il tutto finisce in una bolla di sapone.
Poi, d’un tratto, Graziani si dimette. Questioni interne, dicono.
Il consiglio di amministrazione della PEGASO, che nel frattempo ha iniziato a svolgere i funerali per conto della Croce Verde nonché ad acquisire appalti di disboscamento e taglio erba per conto di GAIA ed ERP, più altri appalti di logistica, viene dunque rinnovato. In teoria, il sistema dovrebbe portare liquidità sufficiente al ripianamento degli insoluti e alla salvaguardia dei servizi socio-sanitari. In pratica, la PEGASO accumula ulteriori debiti.
In tutto questo, Boggi sparisce e abbandona la causa così strenuamente perorata, insieme ai suoi fidati. Per cui viene ulteriormente rinnovato il consiglio dell’associazione: Tarabella, Marsili e Damico al loro posto, mentre subentrano Giorgio Pensierini (volontario) e Carlo Vatteroni (dipendente gaia).
E la PEGASO? Dal 2009 al 2011 fa sempre più debiti, e meno male che doveva salvaguardare la già indebitata Croce Verde.

continua nella seconda parte

 

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