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Carrione, altra falla nell’argine appena riparato: segherie allagate

argine dx vigiliBastano due gocce d’acqua e l’argine riparato perde ancora.

E’ stato sufficiente un piccolo acquazzone per far scattare l’allarme rosso ad Avenza e martedì mattina gli imprenditori Giorgio Vanelo e Fortunato Autolitano sono stati costretti a richiamare i vigili del fuoco per un sopralluogo.
L’idrovora che deve pompare acqua che scorre sotto la palancolatura non appare sufficiente ad evitare che i piazzali delle segherie finiscano sott’acqua. «Per fortuna che ha piovuto poco – raccontano gli imprenditori – ma non si può vivere con questo terrore. Da un momento all’altro l’argine continua a perdere perché non è stato sigillato bene al muro vecchio».

Era già accaduto lo scorso 18 gennaio, a due mesi e mezzo dalla terribile alluvione, che l’argine riparato perdesse acqua filtrata da sotto le paratie di legno che «incollano» alla meglio l’argine vecchio e ancora sotto sequestro e la palancolatura realizzata dalla Provincia. I vigili del fuoco hanno compiuto l’ennesimo sopralluogo e hanno redatto un altro verbale. La Provincia all’indomani delle prime infiltrazioni aveva rassicurato tutti: «La situazione è sotto controllo». Resta da capire il motivo per cui alle prime piogge la sponda ricostruita continua a creare problemi.

Spazzata via sul nascere, dallo stesso procuratore Aldo Giubilaro, la tesi per cui non si sarebbe potuto intervenire sull’argine ancora sotto sequestro. Sotto accusa le palancole che sono state impiantate nell’alveo del torrente ma che sono distanti circa un metro dal muro vecchio che è crollato e che è ancora sotto sequestro da parte della procura. L’acqua del fiume si è infiltrata attraverso una sorta di paratia realizzata con tavole di legno agganciata al muro vecchio. Poi è filtrata sotto il terreno trovando sfogo nelle segherie e laboratori vicini.

Nel frattempo prosegue l’attività della procura che ha dato disposizione ai vigili del fuoco di ispezionare tutti gli argini a monte dell’Aurelia. Dopo i sequestri disposti nei giorni scorsi all’altezza della briglia di via Carriona, i sigilli saranno apposti anche lungo le sponde fino al ponte di via Brigate Partigiane. Le tecniche di costruzione sono identiche a quelle attuate nella ricostruzione delle sponde di via Argine destro e all’altezza della ex concessionaria Catelani.

Come dire, tutto il Carrione è ancora un rischio.

Leggi l’articolo: La Nazione

 

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