Dopo l’annuncio dell’allora neopresidente Marco Iardella sull’imminente avvio dei servizi della “sua” Croce Verde Italiana, l’Anpas Toscana – dapprima restia e soltanto dopo ripetute pressioni da volontari e dipendenti indignati – interviene rimuovendo la sigla “Anpas” adesiva posta sulle vetrine dell’Italiana. Inoltre assicura ai volontari che non farà entrare l’Italiana fra le associazioni Anpas (e questo sarà tenuto sotto controllo, ndr).
La Croce Verde Italiana tuttavia va avanti. Possiede un’ambulanza pediatrica (donata da un privato per la SVS ma intestata alla CVI, ndr) ed un’automedica di cui è diretta proprietaria. L’ambulanza è rimasta parcheggiata per un anno in un piazzale, probabilmente con l’intento di poterla poi utilizzare come Croce Verde Italiana. Il mezzo è stato tenuto “in ostaggio” fino all’ultimo, ovvero fino al momento della sua cessione alla Pubblica Assistenza di Carrara.
Ad oggi non si sa bene che ne sia dell’Italiana. Pur essendo sparite le insegne, pare che l’associazione in sé sia di fatto ancora aperta (considerando anche le recentissime apparizioni del suo presidente nell’ex-sede, ndr). Ciò che è cambiato è sicuramente l’assetto societario. Infatti alcuni soci – per conoscenza delle losche intenzioni della “cricca” o più probabilmente per la drastica diminuzione del dei funerali – ha rassegnato velocemente le proprie dimissioni. Nella neo-società, lo ricordiamo, vi è anche l’ex-consigliere Luciano Tonarelli, balzato alle cronache per i rimborsi che lui e i 40 ex-consiglieri dell’era Zubbani dovranno restituire al comune di Carrara. Nel suo caso ammontano a 22.539,00 euro.
Da settembre-ottobre 2015 seguono mesi di totale silenzio. Finché un giorno, dal nulla, uno scatenato Alessandro Fioravanti – titolare della neo-Croce Verde Servizi Fossola – rimuove le insegne dell’Italiana e comincia una nuova campagna pubblicitaria in cui nuovamente appare il nome “Croce Verde”. Un nome che è una garanzia e che, ancora una volta, trae in inganno gli utenti.
Nella sua sfortunata storia la SVS, dopo le Onoranze Funebri Apuane di Agas Baldi, la Pegaso di Boggi-Tarabella e le Onoranze Funebri Carraresi di Marco Frediani (con cui già collabora dai tempi della srl, ndr) dà vita all’ennesima agenzia di pompe funebri, la Croce Verde Servizi Fossola.
Stessa scena, stesso copione.
Fioravanti intanto cerca alleati, o qualcuno lo fa per lui. Infatti non ha carro funebre, non ha divise e neppure personale. Per cui si rivolge (pure) alle Onoranze Funebri San Pio X di Massa di Luigi Batolla. Batolla è un ex-dipendente sia della Croce Verde che della Pegaso. Con la San Pio X si ha l’impressione che a breve nascerà un colosso dei funerali. In quel periodo, infatti, le pubblicità di entrambe le onoranze abbondano sui quotidiani locali. Invece il tutto collassa paurosamente, e quasi certamente per contrasti irrisolti tra coloro che manovravano l’accordo. Alla fine le Carraresi di Frediani hanno la meglio.
Ad oggi la Croce Verde Servizi Fossola collabora con le Carraresi, di cui nel frattempo è anche divenuta socia.
Questi arroganti meccanismi d’interesse perduranti nel tempo creano rabbia e sconcerto in chi ha a cuore e ha fatto la storia della vera Croce Verde. Il 18 novembre 2016, poi, l’apparizione dell’articolo sul Tirreno con le dichiarazioni del nuovo titolare della Croce Verde che annuncia l’avvio di nuovi servizi dedicati al sociale, lascia di stucco.
Dietro a tutto questo probabilmente ci sono molti interessi, anche di natura politica.
Chissà che dietro non vi siano stati i colpi di coda di qualche politico che, in vista delle passate amministrative – ahinoi per lui – avesse l’intenzione di spremere ancora una volta questa arancia di nome SVS Croce Verde Fossola per assicurarsi un nugolo di voti.
Quel che è certo oggi è che sei ex-dipendenti della vecchia Croce Verde, dopo mesi duri e difficili, hanno un nuovo contratto di lavoro che permetterà loro di andare avanti e di continuare a svolgere un servizio che, lo ricordiamo, va a beneficio dell’intera collettività.