A seguito dell’evento alluvionale dello scorso 5 novembre 2014 che causò il crollo dell’argine del torrente Carrione – con la conseguente chiusura di Via Argine Destro – la Provincia di Massa Carrara, con procedura di somma urgenza al fine di garantire l’accesso dei mezzi pesanti alle unità produttive della zona e al cantiere in essere, realizzò una strada provvisoria sterrata, parallela al rilevato autostradale A12, di collegamento tra il Viale XX Settembre e la Via Argine Destro che attraversa completamente il parco di Villa Ceci.
Considerato che questa strada è a uso privato di poche aziende, si apprende dalla delibera di giunta n°585 del 12/11/2015 che le spese di manutenzione sono state messe a carico della popolazione carrarese.
Ecco i costi ad un anno dalla sua apertura:
• Attrezzature fisse e € 9.350,00 oltre iva 22% €11.407,00
• manutenzione viabilità € 6.750,00 oltre iva 22% €8.235,00
• Pulizia, bagnatura e impianti e vigilanza € 30.000,00 oltre iva 22% €36.600,00
Per un totale di 56.242 euro. Tutto queste spese per salvaguardare la produttività del settore marmo.
E le piccole imprese?
Come appurato l’alluvione ha provocato ingenti danni a tutte le attività commerciali di Marina di Carrara, le quali ad oggi non hanno ricevuto nessun risarcimento. Nessun tipo di sgravo. Nessuna agevolazione per potersi riprendere.
A questo punto sorgono spontanee delle domande:
- Perché nella nostra zona i privilegi sono dati ai grandi imprenditori mentre le piccole imprese vengono lasciate in ginocchio?
- Perché si devono pagare i favori dei grandi a discapito dell’intera comunità?
La situazione della zona Doganella è preoccupante. Le polveri sottili e il continuo andirivieni dei camion stanno completamente imbiancando tutte le case antistanti, gli alberi e i marciapiedi. I residenti denunciano una condizione al limite del sopportabile.
Inoltre, ad oggi i responsabili di tale catastrofe non sono ancora stati individuati, ma tutti continuano a pagare l’incompetenza di questa amministrazione che è incapace di gestire gli interessi comuni facendo pagare a tutti una strada provvisoria a beneficio di poche aziende del settore marmo.