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Le cave del Sagro, fra politica e mafia

Duecento anni di storia delle cave ai piedi del Monte Sagro, attraverso giochi politici e odore di criminalità organizzata


Sagro - Lucio Boggi
Lucio Boggi

Anzitutto una premessa: un consigliere comunale non dovrebbe possedere alcuna cava.
Questo vale anche per Lucio Boggi. Soprattutto non dovrebbe averla sul Monte Sagro, e non solo per una mera motivazione ambientale.
Cerchiamo di capirne i motivi.

Sagro - marchio Walton Goody & Cripps

Le cave sul monte Sagro insistono storicamente sui terreni della Comunione Beni Sociali di Vinca. Questa nasce nel 1787 da 66 capifamiglia riuniti di fronte al notaio Securani. Il fine è sancito “pel godimento dei beni di Vinca“.
Da allora la BSDV (acronimo della Comunione, ndr) ha gestito i contratti di affitto che si sono susseguiti nel tempo, fra cui quello con la Walton Goody & Cripps LTD. D’altronde i vinchesi stessi avevano effettuato i primi assaggi sui monti, ma non avevano i mezzi per poter poi condurre un’attività estrattiva vera e propria. La BSDV è così arrivata fino ai giorni nostri, non senza alcuni cambiamenti quantomeno sospetti (dei quali parleremo più avanti, ndr).

13867105_1075870465829184_100495306_nBoggi ovviamente non fa parte della Comunione, né tantomeno ha delle eredità a riguardo. Come ha fatto, dunque, a “mettere le mani in pasta” sul Sagro?
La risposta ha un nome, e un cognome: Amedeo BoiardiClasse 1938, imprenditore del marmo vicino alla massoneria, esponente di spicco del PSI provinciale di Massa e Carrara, ex presidente della Provincia stessa dal 1990 al 1994, nonché due volte sindaco di Fivizzano (ovvero il comune che ha giursdizione sulle cave della Comunione, ndr) nel 1976 e nel 1980.
Non ultimo, è anche il legale rappresentante della Marmi Walton Carrara srl.
Insomma, un degno esponente della “vecchia” politica.

Sagro - Delibera incompatibilità Boggi
La delibera di presunta incompatibilità del consigliere Lucio Boggi (clicca per leggere il PDF)

Alla fine del 2013, il povero consigliere Boggi è attaccato da tutte le parti.
Il 26 novembre è stato diffidato all’unanimità dal suo stesso consiglio. Motivo: l’incompatibilità fra la sua carica e quella di consigliere nel CDA della Cassa di Risparmio di Carrara.
È il segno evidente che i suoi appoggi politici siano ormai ridotti al lumicino.
Boiardi, per approfittare dell’offerta di vendita della concessione di una cava vicina alla Walton (che meriterà un capitolo a sé, ndr), si mette in contatto con Boggi.
Perché? 
Semplice: il consigliere è la figura ideale per poter effettuare operazioni dove “metterci la faccia”.
Insomma, il caro Lucio ha tutte le carte in regola per diventare un ottimo prestanome.

Nei prossimi capitoli si entrerà nei dettagli di questa cava, dei vari passaggi di concessione che la riguardano e dei personaggi che hanno girato (e girano) intorno ad essa.

Assemblea permanente Carrara
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