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Cave del Sagro: la storia (prima parte)

In questa prima parte verrà descritta la storia delle cave del Sagro, dagli inizi della Comunione Beni Sociali di Vinca alla Walton dei giorni nostri.


Immagine monti

Parlare delle cave del Sagro significa addentrarsi in una storia lunga ed articolata. E come in tutte le storie, è bene partire dagli inizi.

Con un rogito del 1781 la Comunità di Fivizzano concede a Lorenzo Beggia quondam Pellegrino di Vinca, a titolo perpetuo, tutti i beni posseduti dal soppresso comune di Vinca. Il tutto a un canone di L.227,80. Nello stesso anno e con un altro rogito, il Beggia associa altri 65 capi famiglia vinchesi. Nel 1787 viene definitivamente costituita la Comunione Beni Sociali di Vinca. Con questa, i 66 partecipanti fissano i patti per il godimento dei beni per loro e per le generazioni future. Solo nel 1883 i capostipiti diventano pieni proprietari con il famoso rogito Furia.
A oggi la comunione è ripartita fra quasi un migliaio di discendenti, molti dei quali emigrati dentro e fuori l’Italia.

CaprePer questi rogiti lo scopo della comunione è l’attività agro-silvestre-pastorale, ovvero l’unica economia della zona al tempo. All’inizio l’eredità è destinata ai soli discendenti maschi; con l’avvento del “Codice Napoleonico” le donne acquisiscono pari diritto. Con un altro rogito (a nome Furia, ndr) del 1880 molti degli interessati si costituiscono in maggioranza e concedono parte delle terre in affitto alla De Ferrari Gio Battista di Genova. Il fine è l’escavazione del marmo. Un anno dopo De Ferrari cede l’affitto alla genovese Cassa di Sovvenzioni per Imprese. Questa, nel 1884, ottiene dalla Comunione l’affitto per 80 anni.

Balzone 01
La teleferica del Balzone, costruita da Guglielmo Walton nel 1907.

Nel 1896 la Cassa di Sovvenzioni di Genova cede tutti i suoi diritti alla Walton Guglielmo e Nepote. Questa, nel 1902, cede gli stessi alla Walton Gooddy & Cripps Ltd che li eserciterà fino al 1932 quando, già in liquidazione, verrà dichiarata fallita dal Tribunale di Massa. Per quest’ultima la faccenda si fa interessante: fra il 1902 e il 1928 acquista alcuni diritti sulle quote pari a circa il 20% dell’intera comunione. Il tutto in barba al rogito Furia del 1883. Si parla sempre di “diritti” sulle quote, non di nuda proprietà delle stesse. Quelli acquistati dalla Walton Gooddy & Cripps sono limitati al solo utilizzo del sottosuolo. Inoltre alcuni di essi sono da esercitarsi sui “Monti Alti” ovvero quelli del bacino del Sagro e del Borla.

Monte Sagro da Campo CecinaQuesta limitazione viene confermata nel 1924 a livello notarile quando la Walton Gooddy & Cripps si fonde con la Figaia & Dell’Amico e altre aziende carraresi (fra cui quella dei Fabbricotti, ndr), divenendo una società a nome collettivo.
Quest’ultima società si scioglie nel 1931 e i diritti tornano alla Walton Gooddy & Cripps, ma per poco: nel 1932 avviene il fallimento di cui sopra.

Nel luglio del 1934 l’Istituto Italiano di Credito Marittimo di Genova acquisisce all’asta le ex concessioni. Come sempre si parla di affitto, non di piena proprietà. Sulla base dello statuto settecentesco della Comunione dei beni sociali di Vinca, infatti, le quote sono alienabili solo fra famiglie del paese e non a società terze.

Ed ora viene il bello: il 30 ottobre dello stesso anno si costituisce a Carrara la Walton Carrara Successori S.A. Questa non ha nulla a che fare (dalla sede all’amministrazione) con la “vecchia” Walton. Sembra quasi che si vogliano illudere i vinchesi che si tratti di un semplice avvicendamento. D’altronde, la Walton Gooddy & Cripps ha portato lavoro e benessere a Vinca, e il suo nome è universalmente ben voluto in paese. Per cui la nuova società acquista il 20 dicembre 1934 dall’Istituto di Credito Marittimo i diritti di affitto di Vinca. In pratica, le concessioni per escavare nei vari mappali e particelle. Anche in quest’ultimo atto notarile viene ribadito il solo “diritto sul sottosuolo”.

È strano: in 6 mesi, i diritti tornano “disponibili” e subito vengono acquistati da una società palesemente creata ad arte. Avendo acquisito i diritti della Walton Gooddy & Cripps, la Walton Carrara Successori può contare sui diritti di escavazione concessi da 14 stipiti su 66. Non solo: può scavare sia nei “Monti Alti” che nei “Monti Bassi”.

Amedeo Boiardi
Amedeo Boiardi

Dal 1934 ai primi anni Settanta la Walton Carrara Successori porta avanti l’attività dei predecessori. Paga il dovuto alla Comunione dei Beni Sociali di Vinca, ed è amministrata da un certo Borzani detto Baralla. Fino ai primi anni settanta, quando Amedeo Boiardi (su suggerimento di un parente che lavorava al Credito Marittimo, ndr) diventa amministratore della società.
Non perde i diritti acquisiti dalla “vecchia” Walton di partecipare alle assemblee della Comunione, e si attribuisce il famoso 34 % delle quote (secondo le “nuove” liste trascritte negli anni Ottanta dove gli stipiti da 66 sono scesi “magicamente” a 40, ndr).
Ad oggi, grazie ai sistemi d’informazione, si è a conoscenza di 46 stipiti, e la ricerca sta proseguendo.

La Walton Carrara Successori esiste tuttora, ed è diventata una srl. A capo di questa società c’è Pietro Boiardi, figlio di quell’Amedeo di cui si è parlato in questo articolo. La continuità nella gestione Boiardi è dunque evidente. Amedeo è attualmente anche il presidente della Comunione dei Beni Sociali di Vinca, tra l’altro. 

Com’è stato possibile tutto questo? Semplice: facendo credere ai vinchesi di possedere il 34% delle quote, mentre nei documenti si parla esclusivamente di affitto. I vinchesi all’inizio ci hanno creduto: perché non fidarsi della buona Walton? Solo che col passare del tempo alcuni hanno capito che c’era del poco chiaro e hanno voluto capirne di più. Da lì è nata (per interesse e non, ndr) una battaglia legale tra più parti, presente quotidianamente sulle cronache locali.

Lucio Boggi
Lucio Boggi
Alberto Putamorsi, presidente del parco delle Alpi Apuane
Alberto Putamorsi

E i nomi che girano sono sempre quelli, fra cui quelli di Lucio BoggiAlberto Putamorsi (presidente del Parco delle Apuane, ndr), Paolo Grassi (Sindaco di Fivizzano, ndr) e Loris Rossetti (ex Sindaco di Fivizzano ed ex consigliere Regionale del PD, ndr).

Paolo Grassi
Paolo Grassi
Loris rossetti
Loris Rossetti

Insieme a sua maestà Amedeo Boiardi, questi hanno creato una cinquina che non ha nulla da invidiare alla vecchia massoneria.
Perché massoneria? Perché certi massoni, avvalendosi delle proprie posizioni, possono influenzare – attraverso minacce o ricatti – i propri dipendenti o coloro che non stanno alle loro regole.

(continua)

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