È strano: quando si parla dell’ingegner Gaetano Farro, di solito, si pensa alla strage di Secondigliano (di cui abbiamo parlato qui, ndr) o alla Progetto Carrara e alla “sua” Strada dei Marmi in odore di ‘Ndrangheta (come si può leggere qui, ndr).
Un bel curriculum, insomma. E deve essere proprio ciò che avrà pensato l’avvocato di galantuomini come Stefano di Ronza (di cui si parla qua, ndr) nonché sindaco leghista di Massa Francesco Persiani.
A questa pagina piace raccontare i fatti attraverso testimonianze, articoli e soprattutto documenti. In questo caso, però, la faccenda si fa un pochino più complicata. Il motivo? Una delibera, tecnicamente consultabile nell’albo pretorio online del Comune di Massa, che semplicemente non si trova. O meglio, c’è… Previa richiesta di accesso agli atti. Inconsueto, vien di pensare.
Ma cosa c’entra, dunque, il Farro con Piazza dei Culi? Il Comune di Massa ha designato il professionista dei crolli (fra i quali anche quello della casa sull’argine del Carrione di cui si parla qui, ndr), per i meriti di cui sopra, come membro della commissione paesaggistica del Comune di Massa. No, non è una battuta: entrerà proprio in servizio domani 5 novembre 2019. E il caso vuole che sia proprio il giorno in cui ricorre l’alluvione del 2014 di Carrara dalla quale è nata questa pagina.
La giunta a trazione leghista ha ben pensato di inserire questo professionista nell’organo che avrà voce in capitolo sull’apertura o meno di nuove cave nel territorio massese. E anche per quanto riguarda quelle attualmente esistenti, nonché tutte le altre pratiche paesaggistiche riguardanti la collettività d’oltrefoce. Nuove costruzioni, imprese edili che richiederanno valutazioni d’impatto, eccetera.
Dopotutto, dall’avvocato di Di Ronza ci si può aspettare questo ed altro. Ricordiamo che il Farro, oltre ad aver patteggiato 1 anno e 5 mesi (e una sanzione dell’importo equivalente in lire delle attuali 900 euro, ndr) per gli 11 morti di Secondigliano ed essere stato responsabile di un cantiere come quello della Strada dei Marmi di Carrara appunto in odore di ‘Ndrangheta (secondo la DIA, ndr) e dai movimenti di soldi facili verso la ditta di costruzioni Adanti S.p.A. (tuttavia assolto perché “il fatto non sussiste”, ndr) è notoriamente legato a Ezio Ronchieri, vero e proprio uomo di mezzo fra molteplici interlocutori, ufficiali e non.
Ezio Ronchieri, industriale del marmo e già segretario provinciale di Alleanza Nazionale per Massa Carrara, è un bel tipino. Padre del consigliere comunale GiovanBattista, capo della segreteria del fu ministro Altero Matteoli, è legato – insieme all’ex ministro PSI Lucio Barani – anche allo scandalo Cermec. All’ombra dell’inceneritore – in pieno stile bunga-bunga – agli affari illeciti si mescolavano festini con ragazze e cene vip (come descritto qui, ndr). In questo caso il Ronchieri venne accusato di corruzione aggravata, per non farsi mancare nulla. Ma da un mastro d’abusi come lui (viste le irregolarità nelle sue cave, ndr) ci si può aspettare di tutto e di più.
Tra l’altro Ronchieri Junior, capogruppo comunale di Forza Italia, è stato accusato ultimamente dai suoi di incapacità. O meglio, a detta loro “l’unico incarico importante che avevamo era la presidenza della Commissione Ambiente, ma non sappiamo bene per quali strane dinamiche è accaduto che Ronchieri sia riuscito a perdere anche questo incarico. Nel momento in cui il mondo intero mette l’ambiente al centro della politica, a Massa Forza Italia ha ceduto la presidenza Ambiente a vantaggio di un consigliere della Lista Persiani“. Ma guarda te il caso, vien da aggiungere: un incapace che sa saltare giù dalla poltrona giusta, al momento giusto.
Questi sono gli ambiti dentro i quali viene preferito l’ingegner Gaetano Farro. Che sia lui il golden boy che firmerà permessi impossibili? Guarda caso il Ronchieri gestisce cave di marmo, e in quel di Massa il povero Ezio sta avendo vita dura, grazie alle attività dei volontari ambientalisti (il distinguo è d’obbligo, visto che gli organi ambientali preposti latitano come di consueto, ndr). Forse così qualche crinale “da abbattere” andrà incontro al suo nefasto destino? Qui a Carrara, col Bettogli, ci siamo andati molto vicini (e il pericolo non è ancora del tutto scampato, ndr). Forse a Massa, col Farro al posto giusto, qualcuno dormirà sonni più tranquilli. Forse.
Pertanto, il minimo che si può fare è chiedere pubblicamente che il Comune di Massa allontani Gaetano Farro dalla commissione paesaggistica con effetto immediato, senza costringere i soliti cittadini attivi a segnalare quanto sopra all’Autorità Nazionale Anticorruzione.