Caravella e campo scuola, a Marina di Carrara, sono due gestioni degli spazi pubblici molto controverse e che sottolinenao la tendenza dell’amministrazione a disinteressarsi nella maniera più assoluta ai siti di aggregazione cittadina.
Per quanto riguarda l’assurdo stato della zona Caravella qualche anno fa il sindaco si era affrettato in promesse e in dichiarazioni rassicuranti sul futuro della zona, con ruspe della Fermet all’opera nella demolizione delle strutture pericolanti. A distanza di anni però tutto è rimasto invariato, senza nessuna gara o bando per un nuovo affidamento o per la locazione degli spazi. E così il degrado continua e si allarga fino ai bordi della passeggiata lungo gli stabilimenti balneari che ogni estate svolgono la loro attività con la vicinanza di questo “spazio vuoto”. Diverse sono le segnalazioni di frequentazioni poco rassicuranti negli orari notturni, con persone dedite allo spaccio, conseguenza naturale di una zona senza luci e abbandonata dall’amministrazione. I manifesti del sindaco Zubbani di oltre sette anni fa parlavano del rilancio turistico di Marina di Carrara. Il sindaco vorrebbe che tutti i cittadini chiudessero gli occhi per sognare una città diversa, anche perchè se li terranno aperti, difficilmente potranno continuare a credere alle sue ormai dichiaratamente false promesse.
Per quanto riguarda il campo scuola, impianto sportivo che potrebbe essere il fiore all’occhiello di Marina, le problematiche sono tante e varie. Nel mirino i servizi igienici della struttura che, soprattutto in estate, si trasformano in veri e propri bagni pubblici per immigrati, nomadi e, durante la bella stagione anche dai camperisti. Alla lista delle cose che non vanno si aggiunge anche il furto di un videoregistratore, avvenuto qualche anno fa, utilizzato dagli allenatori per le riprese tecniche in vista delle gare, sottratto dal magazzino degli attrezzi. A preoccupare gli abituali frequentatori del campo sportivo di Marina (sono centinaia la persone che vi si danno appuntamento) è lo stato generale di incuria in cui versa l’impianto. Già parecchie volte sono stati segnalati i problemi da parte dei cittadini: erba alta sulla pista, bagni al limite della decenza per la sporcizia, tribunette inagibili e abbandonate. Ma finora l’aministrazione si è “prodigata” solo in qualche intervento tampone, pulizie grossolane dopo le proteste, una falciata all’erba, nulla di più. Sembra che nessuno, in Comune, abbia voglia di valorizzare quella che rimane una delle strutture sportive più frequentate della città, questo campo potrebbe diventare un gioiello, basterebbe poco, e invece siamo sempre alle prese con i vecchi problemi. Anche qui da anni ormai è sempre la stessa storia: tribune pericolanti, pista di atletica degradata, mancanza di attrezzature, assenza di un’infermeria e l’impossibilità di effettuare gare agonistiche per mancanza dei requisiti previsti dalle norme federali, e sarebbe doveroso rilanciarlo anche come luogo di aggregazione.
La fabbrica del degrado
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