Nel 2002 il Comune di Carrara ha realizzato un ponte in legno che collega la strada per Gragnana direttamente all’ingresso del parco della Padula: un progetto, questo, finanziato dai fondi PIC.
Realizzato in conformità anche con le esigenze di persone disabili (ci sarebbe infatti anche un ascensore mai entrato in funzione e ad oggi ancora inagibile, ndr), è stato inaugurato in concomitanza con la Biennale di Scultura, organizzata proprio quell’anno in città.
Come prevedibile, terminata l’esperienza della Biennale, anche il Ponte della Padula ha finito per entrare nella lista dei progetti realizzati e mai valorizzati, marcendo letteralmente in uno stato di abbandono da diversi anni.
A infliggere poi il colpo di grazia definitivo ci ha pensato la nota alluvione del 2014, che ne ha compromesso la stabilità delle assi, oltre che il muro di cinta di una abitazione adiacente, generando una frana esattamente sotto il suo passaggio.
I mesi passano ma – colpo di scena – dall’Amministrazione comunale si è appresa la volontà di riqualificare l’intera zona verde usufruendo dei fondi economici messi a disposizione dal PIUSS, con un restyling completo dello spazio antistante la Villa Fabbricotti e un Museo sul rapporto cave di marmo-Michelangelo al suo interno.
Sebbene i lavori – con annessi i soliti inevitabili ritardi – siano partiti da tempo, al Comune di Carrara sembra sfuggire un dettaglio più che fondamentale: accedere al Parco dal famigerato ponte, infatti, è ancora impossibile, oltre al fatto che lo stesso versi ancora in uno stato di abbandono allarmante.
Al link seguente il reportage fotografico curato da Carrara Assemblea Permanente con le testimonianze raccolte durante i vari sopralluoghi.