Incidente nella cava di Torano: il giudice delle indagini preliminari ha accolto la richiesta di Studio 3A, che assiste la famiglia dell vittima, Lurand Llanaj, di proseguire le indagini per altri 4 mesi. Il camionista era deceduto precipitando con il proprio camion dalle rampe di accesso delle cave di Torano. A stabilirlo è stato il gip di Massa di Alessandro Trinci a seguito dell’opposizione dei legali di Studio 3A nei confronti della richiesta di archiviazione presentata dal Pm.
Le ulteriori indagini verteranno sull’accertare se alla vittima fosse stata appaltata l’attività di recupero inerti e da chi; se l’eventuale committente abbia fornito a Llanaj adeguate informazioni sui rischi connessi a tale attività o se la predetta informativa non fosse necessaria perché la vittima era già a conoscenza dei rischi per aver svolto pregresse analoghe attività; se la rampa percorsa dal camionista al momento dei fatti fosse conforme alle prescrizioni normative vigenti in materia e se le eventuali difformità abbiano rilevanza causale nell’incidente; se l’autocarro al momento del sinistro fosse dotato delle misure antinfortunistiche prescritte per legge per l’attività svolta e se la loro omissione fosse percepibile da terzi senza particolari indagini.
Le indagini accerteranno inoltre se corrisponde a verità il fatto che Lurand Llanaj fosse effettivamente in stato di ebbrezza alcolica il giorno dei fatti; punto in evidente incongruenza, quest’ultimo, secondo Studio 3A, con il dato testimoniale dell’alcolemia alle ore 17 di quel tragico giorno, ben sei ore dopo la morte. “Il Gip ha ritenuto fondato la nostra opposizione – ha commentato Ermes Trovò, Amministratore di Studio 3A – ora c’è tempo fino a giugno per fare chiarezza e, per parte nostra, rimarremo con i nostri tecnici a disposizione degli inquirenti per fornire ogni dettaglio utile a comprendere le oggettive responsabilità della morte di Lurand Llanaj”.