Nero alle cave: spuntano i primi nomi della maxi rogatoria (per 59 imprenditori) che la Procura di Massa – a firma della dottoressa Rossella Soffio che coordina le indagini con il procuratore capo Aldo Giubilaro – ha chiesto agli istituti di credito svizzeri, ottenendo, peraltro la massima collaborazione dei colleghi d’oltralpe.
Nella rogatoria ci sono i big: da Alberto Franchi a Manrico Gemignani, due dei colossi dello statuario, ma anche grossi industriali della Versilia, comePaolo Carli della Henraux e Franco Giusti della Cogemar, e dello spezzino, come Alberto Biggi, uno dei maggiori produttori del pregiatissimo marmo portoro.
Questi imprenditori, per i quali è partita la rogatoria già nel luglio scorso, e per cui stanno già arrivando sul tavolo del procuratore capo le informazioni, non sono indagati.
Naturalmente la rogatoria è stata chiesta anche a carico degli imprenditori i cui nomi sono finiti nel registro degli indagati dopo le perquisizioni del settembre del 2013: quindi saranno passati sotto la lente della Procura e della Guardia di Finanza le posizioni bancarie svizzere di Nicola Fontanili, Eugenio Venezia e dell’indiano Kapur Munisch.
in sostanza la Procura vuole fare chiarezza su quello che è stato definito, fin dalle prime fasi dell’indagine denominata nero alle cave, un giro vorticoso di denaro in nero che da Carrara finiva in Svizzera. Un giro, è bene ricordarlo, che è emerso e soprattutto è stato ricostruito dopo un paio di anni di intercettazioni telefoniche che hanno messo a nudo un sistema, quello delle sottofatturazioni relative alla compravendita di marmo.
Da questo primo step sono poi proseguiti gli approfondimenti delle Fiamme Gialle sui movimenti di denaro che, proprio seguendo il filo delle intercettazioni telefoniche, finivano in società estere (anche queste passate al setaccio nell’ambito delle indagini) o nei conti di diversi istituti di credito svizzeri.
A questo punto la dottoressa Rossella Soffio, parliamo dell’estate scorsa, ha firmato la rogatoria per 59 imprenditori (ci sono anche molti stranieri, indiani per lo più ma anche cinesi) che sono comparsi, a vario titolo nelle telefonate intercettate e finite nel maxi faldone dell’inchiesta tutt’ora in corso, anzi con una proroga fino al prossimo mese di agosto.
Dalla Svizzera è arrivata la massima collaborazione e quindi le risposte contenute nella rogatoria della Procura di Massa Carrara stanno arrivando. Alcune sono già state messe agli atti.