Le cave del Monte Sagro

STRADA DEL SAGRO, IL COMUNICATO LETTO IN CONSIGLIO

Buonasera,
ci troviamo davanti a questo Consiglio perché, dopo avervi inoltrato richieste su diverse tematiche che riguardano il nostro territorio – e dopo aver ricevuto risposta su alcune e silenzio sulle rimanenti – risulta necessario che quanto domandato finora venga ricordato all’Amministrazione in questa seduta.

Le “annose questioni” sono parecchie, ed è ormai un fatto risaputo. Così come risapute sono le priorità che questo Comune si trova ad affrontare, dopo la gestione “illuminata” di Angelo Zubbani e sodali. Ciò non toglie che certe questioni di ordinario disagio – alcune delle quali risolvibili facilmente – non possono essere rimandate oltre. Anzitutto per una questione di legalità, visto che nei tre anni trascorsi Carrara ha assistito a un vero e proprio scempio della stessa per interessi politici e personali, e neppure troppo velati; e poi per una questione di salvaguardia del territorio, del quale il Sindaco è indubbiamente responsabile.

E quando parliamo di problemi di legalità e salvaguardia del territorio, ci riferiamo al transito dei camion sulla strada del Sagro. Per intenderci, si tratta della panoramica che da Carrara – passando per Gragnana e Castelpoggio – arriva fino a Campo Cecina, e da lì prosegue fino alle cave ai piedi del Monte Sagro.

Una strada malconcia, che attraversa il Parco delle Apuane e passa accanto a scuole e abitazioni.

Bene, attualmente questa strada viene percorsa ogni giorno da una quindicina di camion carichi di blocchi, ad andare e venire. E ogni giorno questi “bisonti” mettono a dura prova il manto stradale, oltre che le frane già presenti e transennate. Per non parlare poi della velocità sostenuta che i camion mantengono durante il transito, mettendo a rischio la vita di chi li incrocia.

Chi autorizza questi transiti? Da quanto ci risulta, ciò spetta alla Polizia Municipale in accordo con l’ufficio traffico del Comune di Carrara. Le autorizzazioni si rilasciano dietro una documentazione che attesti la regolarità della ditta richiedente il servizio di trasporto.
Ovvero: permesso del Parco delle Apuane all’escavazione, autorizzazione dal Comune di pertinenza, più adempimenti vari.

Nelle cave del Sagro c’è un problema di fondo: non è possibile provvedere allo smaltimento dei detriti. Questo perché – per la Legge Italiana – la strada panoramica di cui sopra non consente il transito ai mezzi pesanti, salvo deroghe.

Nonostante ciò, le cave sul Sagro hanno continuato a lavorare e a trasportare i blocchi a valle.

Com’è possibile tutto questo? Semplice: i detriti non vengono smaltiti – come la Legge Regionale 35/2015 impone – ma vengono stoccati in loco o (come purtroppo avvenuto finora) scaricati direttamente in Area Parco. E questa pratica era diffusa fra tutte le cave dell’area: non solo quelle nel comune di Fivizzano ma anche quella di Boccanaglia, che ricade su Carrara.

Anche i blocchi di marmo, per gli stessi motivi di cui sopra, non potrebbero scendere da quella strada. E qui entra in gioco la deroga, ovvero l’autorizzazione del Comune di Carrara – con ordinanza sindacale n 433 del 2008 – che permette il passaggio dei soli camion di blocchi.
Ma a questo punto risulta evidente che – per le criticità appena elencate – non ci dovrebbe essere alcuna autorizzazione al passaggio.

Dopo le segnalazioni di questi anni, congiuntamente all’azione del Gruppo di Intervento Giuridico (o GRIG), siamo riusciti ad ottenere il sequestro preventivo della Cava Vittoria. Questa cava è gestita da una nostra (e loro) vecchia conoscenza: l’ex consigliere comunale Lucio Boggi, che in tempi non sospetti riuscì a farsi dare i permessi per il “passaggio camion” in un solo giorno, quando di solito ce ne vogliono 15.

Miracoli di partito, aggiungiamo.

Al di là delle questioni legali, non sappiamo quanto durerà ancora quella strada. Cosa succederà in futuro, però, possiamo già intuirlo dalle stato attuale in cui versa la “Spolverina” che passava da Marciaso: chiusa al transito e disseminata di frane.

Detto questo, chiediamo che venga immediatamente revocata l’ordinanza Zubbani. Questa alimenta illeciti come le 97mila tonnellate di Monte Sagro appena contestate alla ditta Aleph Escavazioni di Lucio Boggi. Non solo: mette in serio pericolo la strada panoramica di Castelpoggio – insieme a chi la percorre – arrecando allo stesso tempo dei gravi danni al turismo del territorio di Carrara.
Chiediamo inoltre che l’Amministrazione ci esponga le proprie intenzioni a riguardo in un’assemblea pubblica. Questa verrà organizzata nelle prossime settimane, e verrà inviato apposito invito.

I cittadini riuniti in Assemblea Permanente