RESOCONTO COMMISSIONE MARMO E ATTIVITA’ CONNESSE CONGIUNTA CON COMMISSIONE AFFARI ISTITUZIONALI, OSSERVATORIO PER L’ATTUAZIONE DELLO STATUTO, TRAFFICO, TRASPORTI, MOBILITA’, AMBIENTE, POLIZIA URBANA,PERSONALE, PIANO ENERGETICO DEL 23 GENNAIO 2015
In questa sede si continua il lavoro cominciato in sala di rappresentanza a commissioni congiunte. Il punto peculiare è portare avanti il regolamento degli agri marmiferi.
A tal fine deve proseguire il suo iter la proposta del consigliere de Pasquale in entrambe le commissioni: la commissione affari istituzionali e la commissione marmi, al fine di dare un parere in merito entro e non oltre una decina di giorni.
Abbiamo invitato Ildo fusani in veste di esponente politico di ora e dell’era Fazzi Contigli quando era assessore marmi.
Si chiede a Fusani di ricomporre la fase storica di quella amministrazione e di chiarire la questione dei beni estimati.
Ildo Fusani comincia con illustrare la situazione politica di allora, che coincideva, a livello nazionale, con il primo governo Berlusconi, in forza di questo, loro si trovarono quasi costretti ad affrontare la questione regolamento che andava, a livello centrale, verso la privatizzazione.
In una prima riunione si chiesero come fare e si mossero verso una riappropriazione di un bene comune (marmo ndr… )
Si trovarono subito di fronte ad un problema , cioè stabilire dei punti di riferimento per quantificare quale fosse precisamente il patrimonio indisponibile, fermo restando che ciò che era sicuramente consolidata era la divisione del patrimonio indisponibile dai beni estimati.
Loro si rifecero ai riferimenti aprossimativi riportati cartograficamente nel 1924. Chiaro è che, a metà dell’inizio del secolo scorso la situazione era completamente diversa da quella attuale.
Fino ad allora, in 3 secoli erano state estratte 100.000 tonnellate di marmo. Oggi si estrae un milione di tonnellate l’anno.
Allora non è stato possibile mettere su carta al fine di capire dove si trovino precisamente i beni estimati perché non era competenza della regione.
A suo parere Fusani ribadisce che il marmo è una risorsa fondamentale, ma l’escavazione deve essere regolamentata. Quando Carrara era fiorente si scavava 1/3 del marmo che si estrae oggi e se ne lavorava il triplo. Per tornare a lavorare il marmo a Carrara il comune stesso potrebbe, a suo parere, dire quello che vuole, ma dovrebbe esserci veramente la volontà politica di volerlo fare.
Si chiede come si possa contrastare la tendenza imperante a compensare la mancanza di qualità del materiale estratto con il commercio del carbonato di calcio.
La sua risposta starebbe nel destinare 150/200 tonnellate di marmo all’anno, alla lavorazione in loco, in mano ad una società pubblica, così facendo si potrebbe cominciare ad invertire la tendenza di cui sopra.
Seguono interventi di alcuni membri delle commissioni, non molto è degno di nota. Tonarelli chiede di riflettere quanto valga la pena di fare una scelta i cui costi potrebbero superare i benefici auspicati. Lui si dice disponibile a votare in consiglio un nuovo regolamento a patto che tutti i consiglieri garantiscano il regolamento stesso, in ogni sede, ed eventualmente anche con i propri beni.
Bienaimè ribadisce l’importanza di portare su carta i beni estimati. Rispetto al terrorismo riguardo agli eventuali ricorsi che ne potrebbero seguire, richiama a quelli affrontati dall’amministrazione Fazzi Contigli in due anni, tutti vinti.
Bienaimè si chiede inoltre come siano state invece seguite quelle cause che sono state perse perchè, andandole ad analizzare, spesso, ci si rende conto, che ci sono errori procedurali che lasciano porte, anzi portoni aperti a chi quelle cause le voleva vincere. errori procedurali fatti quasi ad arte per lasciare che le cose rimanessero e rimangano così come sono.
De pasquale si chiede di cosa si stia parlando, richiamandosi ancora una volta alla sentenza definitiva della corte costituzionale del dicembre 1995 che di fatto annulla tutto ciò che ha preceduto il regolamento del 1994.
Conserva si perde in una serie di valutazioni personali.
Chiede la parola Angelo Dell’Amico che si dice d’accordo con Ildo Fusani quando dichiara che i governanti si sarebbero dovuti opporre allo sfruttamento dei monti e d’accordo pure con Tonarelli che voterà il regolamento se ogni consigliere si farà garante in ogni sede e all’occorrenza, con i propri beni dello stesso.
Si chiede e chiede altresì: chi pagherà per tutto ciò che è stato fatto male fino ad oggi? L’amministrazione non intende pagare nulla? Dov’eravate finora? “Io pagavo 400 euro di Tares che mi è stata portata a 2000 euro, va bene”.
“Di voi chi paga? Si danno premi ai dirigenti e intanto in maniera diretta (alluvione, ndr) e indiretta non facendo arrivare alla cittadinanza l’indotto del marmo, mi avete impoverito. Io sono un artigiano, la mattina faccio le cose e la sera le butto via, vendo due pizze al giorno.
Vi volete dimettere per favore?”