Chi lavora nelle cave, tutte le mattine indossa i suoi scarponi, esce di casa, e chiudendo la porta potrebbe essere l’ultima volta che vede i suoi cari!
Questo da sempre, ma nel 2016 con tutte le tecnologie a disposizione e le attenzioni (tanto pubblicizzate dalle istituzioni) rivolte alla sicurezza dei lavoratori del comparto marmo, dovrebbero essere un lontano ricordo. Invece accadono ancora e troppo spesso ormai per continuare a tacere e non interrogarsi. Poniamoci questa domanda: come mai continua a succedere?
A quanto risulta una parte significativa dei cavatori sta chiedendo da tempo di essere consultata dagli organi competenti, al fine di collaborare proprio con chi ha le responsabilità di garantire la sicurezza su quei luoghi di lavoro difficili, come sono le nostre cave.
Si sono resi disponibili quindi per studiare insieme le modifiche necessarie alle norme (essendo loro i più competenti non che i diretti interessati dai benefici e dai rischi derivanti dal rispetto dei regolamenti in questione) e garantire l’attuazione delle norme di sicurezza nei posti di lavoro.
Ultimamente sembra aver preso in carico la Regione Toscana il compito di garantire, che i lavoratori possano tornare al solito uscio lasciato al mattino, togliersi gli scarponi e riabbracciare i propri cari. Il Governatore Rossi, togliendo di fatto la delega al comune di Carrara (che fino a “ieri” era diretto responsabile), dimostra l’incompetenza esercitata finora e in tutto questo ci chiediamo se i famigerati 40 tecnici della regione siano idonei e sufficienti a valutare le circostanze in cui si trovano ad operare i nostri cavatori, non essendo formati sul campo ma sulla carta, senza le dovute istruzioni di chi lavora in cava da sempre. Questi tecnici – diciamolo – avrebbero serie difficoltà anche ad arrivare nella maggior parte delle nostre cave.
E qui verrebbero molte altre domande da porsi.
Una potrebbe essere: “Perché “l’Ingegnere minerario” responsabile del servizio prevenzione sicurezza sui luoghi di lavoro, Maura Pellegri, è sempre al suo posto?”
E’ davvero idonea? Ci chiediamo che competenze abbia in merito di escavazione e sicurezza.
Di certo non possiamo più dire che c’è omertà tra gli operatori del marmo perché qualcuno ci sta provando a cambiare rotta e sta cercando di farsi sentire, nelle sedi opportune s’intende, e merita tutto il nostro rispetto.
Ci saranno le sedi adeguate per capire tutto questo mondo di morti bianche, di monti e di cave, oggi è l’ennesimo giorno di dolore che investe la città di Carrara.
Ci stringiamo attorno al dolore dei familiari, degli amici e dei colleghi di Mauro.
Le nostre più sincere condoglianze.
I Cittadini riuniti in Assemblea Permanente Carrara