Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03053
Atto n. 4-03053
Pubblicato il 20 novembre 2014, nella seduta n. 357
Premesso che: nel territorio del comune di Carrara (Massa e Carrara) si sono verificate, dal 2003 ad oggi, 4 gravi esondazioni del torrente Carrione: il 23 settembre 2003, l’11 novembre e il 28 novembre 2012, il 5 novembre 2014; il torrente Carrione esce sempre più frequentemente dal suo alveo e periodicamente i cittadini delle frazioni colpite assistono impotenti alla devastazione delle loro case, dei capannoni industriali e degli esercizi commerciali, con conseguenti interruzioni nella circolazione stradale, black outelettrici e sospensione della fornitura dell’acqua potabile in diversi quartieri;è evidente che le opere di messa in sicurezza dell’argine del torrente Carrione e gli interventi di prevenzione e di ordinaria manutenzione della rete fognaria e della pulizia di fossi e canali, messi in atto dagli enti locali ed in particolare dal Comune di Carrara dal 2003 ad oggi siano stati assolutamente insufficienti;
dopo l’alluvione del 23 settembre 2003, il sindaco, la Giunta e diversi dirigenti e funzionari del Comune e degli enti competenti furono chiamati a dare delle risposte e molti di loro furono indagati dalla Procura della Repubblica di Massa per omissione di atti d’ufficio, cooperazione in disastro ambientale e omicidio colposo. Durante l’alluvione del 23 settembre 2003 c’era stata anche una vittima. Era membro di quella Giunta come Assessore pro tempore con delega all’assetto del territorio (dal 2002 al 2007) il signor Angelo Andrea Zubbani, futuro sindaco di Carrara (primo mandato dal 2007 al 2012 e secondo mandato dal 2012 ad oggi). Secondo gli inquirenti, l’evento meteorologico del 23 settembre 2003 sarebbe stato intenso, ma non di tale potenza da giustificare un simile disastro. Il centro storico della città di Carrara e gran parte della frazione di Avenza erano, infatti, stati sommersi dall’acqua e dal fango e i danni ammontarono ad oltre 250 milioni di euro. Le cause possibili dell’alluvione, secondo il comitato “Salviamo le Apuane” e secondo le associazioni a tutela del territorio come “Legambiente”, andavano ricercate a monte nell’escavazione marmifera che deturpa il paesaggio e modifica l’assetto idrogeologico e idraulico del territorio, intasando con detriti canali e fossi. Ciò aveva causato a valle un graduale accumulo di detriti nell’alveo del torrente Carrione, che risultava inadeguato a garantire il regolare deflusso delle acque. A ciò si aggiungeva il fatto che alcune aree prospicenti all’argine erano state utilizzate come zona di deposito di manufatti lapidei o per la costruzione di cabine elettriche, piattaforme di cemento per tralicci e stazioni di pompaggio di acque. Il tutto, sembra, senza controllo alcuno da parte degli enti e degli uffici pubblici preposti;
a seguito dell’alluvione del 23 settembre 2003 iniziarono ad essere aperti i primi cantieri per il rafforzamento dell’argine. La volontà dell’amministrazione comunale e provinciale è stata quella di dividere i lavori in una serie di lotti e di bandire varie gare d’appalto per la messa in sicurezza dell’argine, il consolidamento e l’adeguamento di ponti nonché la demolizione di quelle strutture che avevano ridotto la capacità di portata del torrente Carrione;
non può essere trascurato il fatto che durante i lavori di messa in sicurezza dell’argine, che si sono protratti per 11 anni, con una serie di lotti ed opere eseguite da diverse ditte appaltatrici, si sono registrati errori, ritardi e rallentamenti. L’ipotesi per la spiegazione della frammentazione delle opere da eseguire in numerosi lotti è che sia stata attuata per aggirare i controlli (per i lavori sotto i 500.000 euro non serve il collaudo), ma spetterà alla Procura di Massa stabilire se tale ipotesi sia fondata;
il fatto più grave si è verificato il 2 novembre 2010, quando durante i lavori per lo scavo in profondità per l’abbassamento dell’alveo, un’antica palazzina nel centro storico di Carrara, costruita di fronte all’argine, è crollata. Le cause che hanno portato al cedimento strutturale dell’edificio sono oggetto di un procedimento in corso presso il Tribunale di Massa;
gli interventi che in questi ultimi 11 anni sono stati eseguiti non sono stati risolutivi e infatti diverse frazioni del comune di Carrara sono state nuovamente invase dall’acqua e dal fango, a seguito di 2 alluvioni, quella dell’11 novembre 2012 e quella del 28 novembre 2012;
nel settembre 2013, trascorso quasi un anno dalle inondazioni del novembre 2012, il sindaco Angelo Zubbani rassicura i cittadini dichiarando che: “Sia le amministrazioni precedenti [di cui l’attuale Sindaco faceva parte in qualità di Assessore con delega all’Assetto del Territorio e precedentemente come Vice Sindaco con delega ai Lavori Pubblici] che la mia, hanno sempre posto l’attenzione sulla messa in sicurezza del Carrione. I lavori ai ponti hanno dato benefici importanti. Sul tratto collassato a novembre ad Avenza, la Provincia sta facendo lavori, in attesa dell’intervento delle Ferrovie sul ponte di loro competenza. Ma richiederò intanto alla Provincia di darci rassicurazioni sulla manutenzione e sullo sgombero dei detriti che si accumulano sotto il ponte ferroviario. La Provincia dice che non ci sono problemi, ma voglio una relazione, e garanzie formali”, come si può leggere in un articolo su “Il Tirreno”, cronaca di Massa e Carrara, 22 settembre 2013;
a giudizio degli interroganti, se il sindaco, come dichiarato, era al corrente che periodicamente lungo il torrente Carrione si accumulavano detriti che potevano compromettere la capacità di portata e il regolare deflusso delle acque, ci si chiede perché si sia limitato a richiedere una relazione e garanzie formali alla Provincia, piuttosto che intervenire direttamente facendo verificare lo stato di sicurezza del torrente dai dirigenti e tecnici di cui il Comune può disporre. In casi come questo per tutelare la sicurezza e l’incolumità dei cittadini il sindaco può intervenire d’urgenza con un’ordinanza, cosa che non risulta che egli abbia fatto;
inoltre, è emerso che il 25 gennaio 2013 il comando provinciale dei vigili del fuoco di Massa, in occasione di accertamenti di polizia giudiziaria conseguenti al crollo di una porzione di argine in sponda sinistra del torrente Carrione nel tratto immediatamente a valle del ponte sulla strada statale 1 Aurelia avvenuto il 27 novembre 2012, abbia ipotizzato che il crollo sia avvenuto a causa delle caratteristiche costruttive del muro di argine. In particolare avrebbe ipotizzato che tale tratto di argine, realizzato con muro in calcestruzzo non armato e privo di ancoraggio in fondazione, si sia ribaltato essendo il muro stesso di altezza eccessiva rispetto a quella compatibile per un muro a semplice gravità di spessore pari a 60 centimetri. Sarebbe stata, quindi, segnalata alle autorità competenti tra cui il sindaco di Carrara, il dirigente settore opere pubbliche e decoro urbano del Comune di Carrara, il dirigente del settore lavori pubblici, viabilità, difesa suolo dell’amministrazione provinciale di Massa e Carrara, ciascuno per le proprie competenze, l’esigenza di porre in essere le necessarie verifiche, sia sui progetti di realizzazione delle opere d’arginatura, al fine di appurare se esistevano altri tratti di argine del torrente Carrione realizzati con le stesse modalità costruttive di quelle immediatamente a valle del ponte sull’Aurelia, perché se così fosse stato, sarebbero stati possibili altri crolli in occasione di future piene;
tali circostanze erano state, inoltre, rilevate, documentate e comunicate al sindaco di Carrara da parte di privati cittadini. Lo stesso sindaco Angelo Zubbani, nel Consiglio comunale convocato in adunanza straordinaria il 6 novembre 2014, ha confermato di aver ricevuto alcune segnalazioni da parte di privati cittadini e che le stesse sono state protocollate e inviate all’attenzione della Provincia di Massa e Carrara. Tuttavia, anche se alle segnalazioni di privati cittadini si era aggiunta la segnalazione del comando provinciale dei vigili del fuoco di Massa, non risulta che il sindaco abbia mandato propri tecnici per verificare lo stato dei luoghi, né che abbia attuato alcun tipo di intervento volto a scongiurare il crollo dell’argine, temuto dai cittadini residenti in prossimità dell’argine e poi puntualmente verificatosi, in data 5 novembre 2014;
considerato che a parere degli interroganti:
i reiterati disastri ambientali nel territorio del comune di Carrara sono dovuti alle omissioni e all’incapacità di gestire le emergenze di chi gestisce la res publica a livello locale;
non è accettabile, né ci si può rassegnare all’idea che un torrente invada il territorio del comune di Carrara, mettendo periodicamente in ginocchio la città;
considerato inoltre che ad ottobre 2014, alla luce delle molte zone d’ombra riscontrate soprattutto nell’ambito delle opere da eseguirsi contro il dissesto idrogeologico, la Provincia di Massa e Carrara, i cui vertici e Consiglio erano appena stati rieletti, è stata commissariata. Pochi giorni dopo l’alluvione del 5 novembre 2014, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in visita nel territorio della provincia di Massa e Carrara, durante la riunione tenutasi nell’aula del Consiglio provinciale, presso palazzo Ducale a Massa ha dichiarato: “io credo che abbiamo avuto un colpo ferale, perché è possibile che frani un argine vecchio, ma che un argine ricostruito nel 2007, verificato nel 2010, nel 2014 vada giù, è assolutamente inspiegabile (…). L’ombra di un sospetto che i cittadini legittimamente hanno – e provo a dirlo in modo brutale – o si è complici, o si è incompetenti o si è ladri”;
considerato infine che a parere degli interroganti, alla luce degli eventi verificatisi a Carrara, è evidente l’inadeguatezza del sindaco pro tempore Angelo Zubbani e dell’amministrazione comunale che attualmente amministra la città di Carrara, a mettere in atto adeguati e opportuni interventi di messa in sicurezza del territorio,
. si chiede di sapere se il Governo non ritenga di dover avviare un’indagine volta a valutare la possibilità di nominare un commissario straordinario del comune di Carrara, ed attuare per quanto di propria competenza gli opportuni provvedimenti affinché fatti come quelli riferiti non si ripetano.システムキッチン サンウエーブ シエラ 壁付I型 トレーボードプラン ウォールユニットなし 食器洗い乾燥機なし 間口210cm×奥行65cm グループ3
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