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Nero alle cave: chiesta la rogatoria per 59 conti in Svizzera

nero caveNero alle cave: spuntano i conti in Svizzera. Quelli di 59 imprenditori (la maggioranza sono carraresi ma ci sono anche alcuni stranieri) coinvolti nella maxi indagine della Procura avviata tre anni fa sul sistema della vendita dei blocchi con tanto di pagamenti in contanti, sottofatturazione e dichiarazioni fraudolente. La rogatoria sui conti svizzeri è già partita: e le risposte delle banche stanno arrivando.

Si sta allargando l’inchiesta sul nero alle cave condotta dalla Guardia di finanza e coordinata dal procuratore capo Aldo Giubilaro. In particolare ci si sta soffermando sui beni e sulle proprietà in Svizzera e sui pagamenti in contanti di ingenti quantitativi di marmo che secondo la Guardia di Finanza sarebbero oggetto di sottofatturazione, dichiarazione infedele, riciclaggio, impiego di denaro, beni e proprietà di provenienza illecita. Fonti riservate garantiscono che questo sarà lo step decisivo di un’inchiesta che coinvolgerà altri soggetti e altri aspetti delle modalità di vendita del lapideo, dei rapporti e dei commerci con l’India. Quello che si sta cercando di capire l’entità e il contenuto dei vari viaggi a Milano e di valigette piene di banconote, provento della vendita di marmo e di blocchi. All’esame degli inquirenti le relazioni relative a pedinamenti, appostamenti e intercettazioni telefoniche che comproverebbero i motivi di viaggi e incontri e l’entità dei commerci. Il materiale è parecchio. Ci sono le intercettazioni ambientali da trascrivere e studiare. E tutto un sistema, quello delle presunte sottofatturazioni del materiale lapideo venduto soprattutto ai compratori stranieri, da ricostruire. Tutta una serie di elementi che avrebbero determinato la richiesta di diverse proroghe sull’inchiesta “nero alle cave” che aveva fatto tremare il mondo del marmo un paio di anni, proprio alla vigilia della fiera del lapideo di Verona di tre anni fa . La Procura è riuscito con l’inchiesta a mettere sotto la lente il sistema della sottofatturazione. Un sistema le cui dimensioni sono ovviamente da dimostrare, l’inchiesta è complessa,e tocca da vicino uno dei sistemi economici più importanti della città.

La sistematica sottofatturazione del materiale lapideo: è questo il cuore del problema individuato dalla maxi-inchiesta sul nero alle cave e al piano che ha visto i nomi di imprenditori e commercianti di marmo iscritti nel registro degli indagati, perquisizioni in parecchie ditte e un lungo dossier di intercettazioni telefoniche.
Adesso l’attenzione è passata in Svizzera, sui conti correnti di 59 imprenditori.

Leggi l’articolo: Il Tirreno

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