Immaginate di fare un mutuo. Fra alti e bassi riuscite a restituire quasi tutto e quasi alla fine – in un momento di fatica – la banca rivendica l’ipoteca, e mette alla porta voi e tutta la vostra famiglia.
Un incubo, vero? È quanto sta accadendo ai lavoratori delle Rational, una fabbrica di lavatrici industriali attiva dal 1956 sul nostro territorio. Negli ultimi anni sta vivendo un periodo di crisi, ma nonostante ciò continua ad avere commesse in opera. Inoltre il suo bilancio del 2016 è stato chiuso in pareggio, soprattutto grazie agli sforzi degli stessi lavoratori. Sforzi che ad oggi sembrano essere vani, in quanto la banca ha avviato un ingiunzione di fallimento. Per un debito che in piccola parte non è ancora stato onorato, tra l’altro.
Ma dagli uffici della banca, al momento, non sentono ragioni. Non danno spazio a nessun’altra soluzione se non al fallimento, bloccando di fatto la possibilità di proseguire con il lavoro e con le relative consegne degli ordini. In questo modo, sarebbero costretti a chiudere in posizione debitoria.
Uno scenario surreale, che vede alla porta 30 famiglie più l’indotto che lo stabilimento – finora produttivo – aveva sul nostro martoriato territorio. Questa è la triste realtà. Da una parte chi – con il proprio lavoro – cerca di portare uno stipendio a casa. Dall’altra, gli avvoltoi della finanza sempre pronti a calare su prede ancora da spolpare.
E mentre per l’amico Lucio Boggi si riaprono cave e si costruiscono strade in difesa del “diritto al lavoro”, per i ragazzi della Rational neanche una parola. Ma si sa, in campagna elettorale questi sono problemi scomodi. È più facile girarsi dall’altra parte, e aspettare che l’ennesima fabbrica chiuda.
L’assemblea Permanente è vicina ai lavoratori Rational ed invita tutti a seguire gli sviluppi di questa folle situazione.
Per sostenere il diritto al lavoro, per non vedere domani un altro cancello chiuso per mano di questi avvoltoi.
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