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COMUNICATO LETTO NEL CONSIGLIO COMUNALE DI CARRARA DEL 26 MARZO 2015

1492394_1573966406171732_4553316920566688758_oNegli ultimi 15 anni le occasioni per riqualificare e dare un nuovo assetto al centro storico di Carrara non sono mancate. Prima con i finanziamenti europei del progetto Urban, poi con il progetto PIUSS denominato “un territorio da rivivere”.

A fronte di questi cospicui investimenti non si delinea una visione di insieme, capace di rendere la nostra città più funzionale, accessibile e decorosa. I progetti vengono decisi dall’amministrazione senza mai coinvolgere la cittadinanza in un processo partecipato, in maniera poco trasparente, a dir poco arrogante, e pure poco comprensibile. Prendiamo il caso del Parco della Padula: si tratta dell’unica area verde attrezzata della città, un polmone verde già insufficiente per un’area urbana delle dimensioni di Carrara centro, che dovrebbe quindi essere facilmente accessibile e costantemente fruibile a tutti. Proprio per questo, con le risorse del progetto Urban, si era deciso di realizzare un ponte con due ascensori, che doveva ovviare alla mancanza di marciapiedi sulla strada provinciale che collega il centro al vecchio ponte della Villa. Scelta criticabile, visto che con quelle risorse si sarebbe potuto realizzare un più logico marciapiede e un parcheggio più ampio in prossimità della torretta a guardia del vecchio ponte. A pochi anni dall’inaugurazione dell’opera, il nuovo ponte Urban versa in stato di completo abbandono: due ascensori non sono mai entrati in funzione a causa di errori progettuali, mentre dopo quattro anni le assi del tavolato erano già marcite, e tanto è bastato perché il nuovo ponte fosse dichiarato inagibile. Anche il parcheggio antistante è fortemente dissestato.

Chi oggi siede sulla poltrona di sindaco (anche se – poco prima della lettura – è uscito dall’aula regalando l’ennesimo gesto di maleducazione, ndr) a quel tempo era assessore all’urbanistica: a lui ora chiediamo qual era e quale è ora la visione strategica, per cui invece di ripristinare l’accessibilità a un parco pubblico si investono quasi tre milioni di euro per realizzare un nuovo museo in un’area così difficilmente accessibile. Museo sulla cui opportunità molti si interrogano perplessi, visto che gli altri due musei cittadini soffrono di gravi carenze gestionali, mancando un’adeguata strategia capace di organizzare eventi culturali di rilievo. Così, mentre voi signori con i soldi pubblici progettate e realizzare malamente, faraonici quanto improbabili musei, noi comuni mortali dobbiamo camminare con i nostri bambini lungo la provinciale, senza marciapiede per raggiungere l’unico parco pubblico della città. Ma questo parco da quanti anni versa in uno stato indecoroso? E per quali motivi?

Dal 2009 al 2011 il primo stralcio di lavori ha portato alla parziale ristrutturazione della Villa Fabbricotti. Poi quattro anni di abbandono e incuria: la Sovrintendenza alle belle arti ha trovato incongruo il progetto, e la ditta appaltatrice del secondo stralcio ha potuto avanzare delle riserve che hanno portato al blocco dei lavori fino ad oggi. Ora si riparte con altri due stralci per un importo complessivo di circa due milioni. Le opere previste non daranno l’accessibilità al parco, in compenso però porteranno alla realizzazione di numerosi nuovi volumi, sparsi nel verde attorno alla villa: trattasi di ben 3 diverse strutture ospitanti ben 4 bagni per disabili e un enormevano tecnico informativo” della lunghezza complessiva di 19 metri, sul cui scopo ci si interroga visto che anche all’interno della villa sono previsti ulteriori spazi informativi e bagni per disabili. A fronte di tante risorse per un nuovo museo ci si chiede perché le opere acquisite a caro prezzo dopo la Biennale e già esposte nel Parco, siano state in questi anni completamente trascurate, così come la manutenzione ordinaria del parco stesso. Tanto che per la manutenzione ordinaria si è ricorso ultimamente ai fondi (44 mila euro circa) delle somme urgenze post alluvione.

Una ben scarsa considerazione avete dimostrato per la bellezza della nostra città anche realizzando le opere di messa in sicurezza del Carrione nel centro storico: muri di cemento armato privi di ogni decoro e rivestimento, demolizioni e crolli di case che lasciano monconi di palazzi simili a brutte cicatrici in pieno centro. A questo riguardo ci si chiede se ci sia una coerenza di insieme nei vari interventi, che vanno a eliminare briglie aumentando la velocità dell’acqua (e in caso di piena di una gran massa solida di detriti). Ci si chiede anche quale sia il livello di competenza dei tecnici incaricati di valutare ed elaborare le soluzioni più appropriate: Politeama, Animosi, Carrione, Palazzo Pisani… a questo punto forti dubbi sulle modalità con cui vengono scelti i tecnici e i funzionari che lavorano per questa amministrazione si pone. E si pone anche scottante la questione delle indennità pagate ai vari uffici pari a 356.000 euro annue.

Carrara è, nel suo piccolo, l’esempio di quanto succede nel resto d’Italia, dove il sistema degli appalti porta ad uno spreco di denaro pubblico e più raramente a una reale utilità pubblica.

A questo proposito rinnoviamo a questa amministrazione comunale l’invito già rivoltogli due mesi fa dalla Fondazione Caponnetto ospite dell’Assemblea Permanente, di chiedere sempre l’informativa antimafia per tutte le ditte titolari di appalti pubblici. Un presidio di legalità che in altri comuni ha permesso di sottrarre cave ad imprenditori mafiosi.

Non crediate, care signore e signori (fra virgolette), che l’operato dei cittadini riuniti in Assemblea Permanente si limiti alla mera presa di coscienza delle problematiche che da troppo tempo avviliscono la nostra città (perlopiù per vostro demerito); l’atteggiamento propositivo è una prerogativa insita in ognuno di noi, e ogni giorno viene valutata ogni carenza, al fine di trovare una soluzione alternativa dalla giusta ricaduta sulla collettività. Il problema è che voi non potete essere dei degni interlocutori, poiché siete troppo compromessi in indagini che hanno un comune denominatore: il danno alla collettività e il disprezzo del bene comune.

Nessuno vi ha votato per distruggere Carrara.

Assemblea permanente Carrara
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Informazione, approfondimenti, e tutte le attività della cittadinanza riunita in Assemblea Permanente. Sempre e per sempre a difesa della città.
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