Sagro e Parco delle Apuane, nessuna tutela.

Assemblea Permanente chiede le dimissioni di Putamorsi e verifiche nei Comuni

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In pieno Parco, nel bacino di Torano sopra l’omya si presenta in realtà più di una possibilità per collegarsi alla strada del Murlungo soprastante, che tanto piacerebbe ai concessionari delle cave in Sagro.
arroccamento-legambienteNon sappiamo con precisione chi sarà il primo a compiere l’illecito tracciato di arroccamento, all’interno del parco, al limite dei 1200mt di altezza, in una zona abbandonata da tempo, che si presterebbe ad una riconversione a vocazione turistica invece.
Di sicuro appare sospetto il piazzale sorto dove vi era una cima (come indicato nell’articolo precedente – http://bit.ly/2hqFBW8 ), apparentemente sembra giusto una piazzola pronta a ricevere una strada nuova, proprio dove risulterebbe comodo realizzare la fantomatica “via dei sassi”, perché di questo parliamo.
Castelbaito FratetaI sassi che sono ben voluti da indotti come quelli dei Muto ad esempio, i sassi che creano tanti problemi a Boggi e Boiardi perché non potrebbero accumularli in cava (infatti sono stati scaricati in area parco), ma non possono nemmeno trasportarli a valle tramite l’unico accesso per campocecina, la provinciale, ne deriva che nelle concessioni che hanno ottenuto non è stata considerata l’impossibilità di assolvere la prescrizione di Arpat, ovvero l’obbligo di smaltire i detriti a valle, per proseguire con l’attività estrattiva.
Alberto Putamorsi, presidente del parco delle Alpi Apuane
Alberto Putamorsi, presidente del parco delle Alpi Apuane

Anche per questo chiediamo che siano effettuati i dovuti controlli sulle operazioni svolte dai vari enti dimostratisi così generosi, come il comune di Fivizzano e di Carrara, e soprattutto nei confronti dell’operato del presidente Putamorsi Alberto, del quale chiediamo a gran voce le dimissioni, dato che dovrebbe garantire gli interessi del Parco e non quello di questi personaggi disposti a tutto per profitto.

In tutto il bacino si estraggono praticamente solo sassi, arrampicati come le capre dove i blocchi non “crescono”, nel regno di Barattini, esattamente sopra lo stabilimento di omya, sempre a porte aperte per i “sassaioli”… non è più neanche lontanamente una montagna, resta soltanto l’impressione di essere dentro un grosso imbuto per scaricare i sassi giu da quel che resta dei ravaneti, ormai è tutta terra e fanghi in queste zone.

A coronare il quadro manca giusto un’altra strada nel parco
dove la natura sta faticosamente e lentamente provando a riprendersi un po di spazio, dove chi ha lavorato per ultimo per poi abbandonare l’estrazione, ha lasciato (e gli è stato permesso) una devastazione sorprendente, con evidenti pericoli per chi si trova a passare dalla vecchia strada presente, gia rinaturalizzata. Cosa ci aspettiamo? che le cose a Carrara vadano meglio? finche permettiamo alle persone sbagliate di amministrarci e vengono lasciate impunite, sarà impossibile. 

giubilaro

Di questa situazione ne vengono informati i Guardiaparco e la Procura di Massa.

Per segnalazioni che ci possano aiutare ricordiamo il nostro indirizzo email: [email protected]
Cittadini riuniti in Assemblea Permanente

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