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BYPASS E INVASI, OGGI COME IERI

Costabile prova a "far digerire" il progetto del bypass sul Carrione, con scarsi risultati. Niente da fare, l'impatto delle cave è "da non considerarsi".

Tre anni fa, come oggi. Numeri nuovi, stesso progetto. Nuove facce, stesse dinamiche. Sembrerebbe infatti che l’amministrazione comunale stia sposando inerme lo studio relativo alle opere idrauliche sul torrente Carrione, voluto dalla Regione Toscana. Questa serie di interventi è stata esposta – o perlomeno c’è stato il tentativo – ai cittadini di Carrara dall’assessore Sarah Scaletti e dall’assessore Andrea Raggi. E in una sala di rappresentanza gremita è stato presentato il dirigente toscano Gennarino Costabile, referente di tale studio.

La totale mancanza di attenzione da parte delle istituzioni coinvolte (Comune di Carrara e Regione Toscana, ndr) verso le reali problematiche che hanno causato le 4 alluvioni degli ultimi 16 anni, ha scatenato la giusta reazione dei cittadini presenti in sala. A relazionare, appunto, il dirigente della regione Gennarino Costabile, il quale dovrebbe farci digerire un bypass di 500 mt di lunghezza che passerebbe sotto il cimitero monumentale storico di Marcognano. E, subito dopo, a ridosso delle sorgenti naturali di Torano che vengono captate ad uso potabile per servire l’acquedotto. A corollario, due invasi da 16 mt di altezza (cioé vere e proprie dighe, ndr) nel bacino di Colonnata e numerose briglie sparse lungo il letto del fiume, a monte del bypass. E dulcis in fundo (molto in fondo, ndr) la demolizione di ponti e passerelle. Compreso il Mulino Forti, il ponte di Groppoli e altri attraversamenti.

A dir poco incredulo, il pubblico ha potuto ammirare delle bellissime slide di laghi azzurri artificiali con sfondo poetico dei Ponti di Vara “con i piedi a mollo”. Mancavano giusto gli ombrelloni.

Ah, la parte più interessante. Questo progetto costerebbe la bellezza di 24 milioni di euro. Attenzione: si parla del solo bypass, e la cifra è in previsione (quindi in corso d’opera aumenterà, come italicamente solito). A questa cifra andranno aggiunti i costi di tutte le altre opere e dei relativi studi.

danni alluvione

A questo punto, il pubblico ha messo da parte l’educazione. Non è ammissibile continuare a spendere soldi pubblici per ovviare alla solita problematica, che non si vuole affrontare; non solo, della quale si sa perfettamente chi siano i responsabili. Terre a monte, marmettola, detriti che riempiono gli alvei e causano i disastri già noti. Aggiungiamo escavazione selvaggia, disprezzo delle regole e debolezze delle istituzioni…

È stato detto che il consorzio di bonifica si dovrà occupare della pulizia degli alvei. Peccato che il consorzio stesso abbia già dichiarato che non può intervenire, a meno che non si tratti di togliere la vegetazione. Qua si tratta infatti di importanti quantità di detriti, che alzano (e ostruiscono) il fiume nel tempo. Lo studio invece tiene in considerazione il presupposto che a scendere sia solo semplice, limpida acqua. E magari qualche fogliolina o quale bastoncino di legno dolce. Dai, su.

E in tutto questo delirio, ha fatto da contraltare il comportamento di Scaletti e Raggi, che hanno sedato piuttosto che mediare le istanze del pubblico. Dimostrando quantomeno scarsa sensibilità e conoscenza della situazione reale, oltre che assenza di empatia nel rapportarsi con i cittadini presenti. Il sindaco Francesco De Pasquale e il consigliere regionale Giacomo Giannarelli, dopo una fugace apparizione, hanno preferito dileguarsi prima ancora che i toni si alzassero.

Le domande sono molteplici:

  1. A cosa abbiamo partecipato, precisamente?
  2. Dopo aver visto le inquietanti slide con il lago di Ponti di Vara o l’Isola di Colonnata, davvero è questa l’idea di turismo che i 5 stelle vogliono promuovere?
  3. Davvero si vuole ancora ignorare che il problema sta a monte? Le regole sono chiare e semplici, quindi la responsabilità ricade su chi non le fa rispettare.
  4. Perché abbiamo dovuto assistere a un teatrino di “ora sospendiamo, ora sospendiamo” che tanto ricorda l’ex presidente del consiglio comunale Luca “buongiornissimo” Ragoni?
  5. L’ing. Misurale (autore della omonima relazione visualizzabile qui, ndr) era presente fra i tecnici relatori, ma non gli è stata data più di tanto la parola. Perché?
  6. Dal momento che sulla Scaletti abbiamo già parlato qui, che la cosa non le crei imbarazzo nell’affrontare le dinamiche di cui sopra?
  7. Perché l’amministrazione non prende una posizione politica chiara, chiedendo alla Regione Toscana di esaminare il problema del Carrione a partire dall’escavazione a monte?

Un pensiero finale, tutto dedicato alla manifestazione di lunedì. Cavatori, sindacati, imprenditori del marmo, ex sindaci. Tutti insieme, appassionatamente. 2500 secondo gli organizzatori, 500 secondo le foto (non la questura, ndr). Fatta tra l’altro il primo d’Aprile, che la dice lunga.
Questo corteo, guarda caso, è partito dallo stadio ed è terminato sotto l’ufficio marmo del Comune di Carrara. Quell’ufficio che il giorno dopo doveva pronunciarsi sul rilascio delle concessioni di escavazione sulla cima del monte Bettogli.

Perché l’amministrazione comunale ha consentito questi affronti? È mai possibile che ancora si debba assistere a queste pressioni così evidenti nei confronti dei dipendenti dell’ufficio marmo?

Ci si aspettava un cambiamento. E parafrasando gli industriali del marmo, anche per noi “la situazione è grave”.

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